Colpo grosso anti-cocaina

Nella foto: I panetti di coca pura.
LIVORNO – Con il sequestro di 25 panetti di cocaina pura per un peso complessivo di 27 Kg, è stato inferto un altro significativo colpo nella lotta al narcotraffico da parte dei funzionari del locale Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Livorno e dai finanzieri del Gruppo di Livorno.
Alla volontà dei narcotrafficanti di rendere l’area portuale di Livorno un punto di facile approdo – riferiscono Dogana e Finanza – fanno da scudo i controlli antidroga per individuare, tra le innumerevoli spedizioni specie dal Sud America, quelle utilizzate per celare abilmente le partite di sostanze stupefacenti.
Il rinvenimento, a fine gennaio, di circa 27 Kg complessivi di cocaina conferma l’efficacia dei dispositivi di controllo, incentrati sull’efficienza del binomio analisi dei rischi e azione operativa a tutto campo mediante gli strumenti in dotazione all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), nonché all’abilissimo olfatto dei cani antidroga utilizzati dal Gruppo della Guardia di Finanza di Livorno.
Anche in questo caso, i narcotrafficanti hanno cercato di sfruttare i traffici commerciali leciti per celare abilmente 25 panetti di cocaina all’interno di un container frigo proveniente dall’Equador che era stato stoccato presso l’interporto di Guasticce.
Questa volta i panetti di cocaina erano nascosti nella zona motore del contenitore frigo, che trasportava banane; merce che, una volta sbarcata, segue tempistiche molto ristrette per preservare la cd “catena del freddo”. Gli stratagemmi dei malavitosi di recuperare la cocaina sono stati vanificati dall’esperienza e della professionalità dei reparti di ADM e GdF, anche grazie alla rinnovata sinergia operativa siglata nell’ambito del Protocollo d’Intesa di aprile 2023.
Lo stupefacente, risultato di assoluta purezza, come confermato dalle analisi effettuate dal locale Laboratorio chimico ADM, e quindi di alto valore, atteso che sarebbe stato tagliato con altre sostanze anche 4 volte, verrà distrutto presso un inceneritore in Toscana e così strappato alle piazze di spaccio, ove avrebbe fruttato alla criminalità organizzata oltre 100 mila dosi per un valore complessivo superiore ai 10 milioni di euro.