Digitalizzazione dei porti, workshop Blue District

Piero Pellizzari
GENOVA – Si è tenuto l’8 febbraio scorso, nella prestigiosa sede del Blue District, il workshop sulla digitalizzazione delle comunicazioni marittime a servizio dell’utenza civile, di tipo commerciale e diportistico.
Organizzato per la prima volta in Italia dall’Università di Genova e dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Genova, con il patrocinio del Comune, il convegno ha visto la partecipazione di illustri relatori stranieri, in particolare il segretario generale della IALA, Francis Zachariae, il capo dell’Unità Semplificazione dell’EMSA, Lazaros Aichmalotidis, e il direttore di Tecnologia della navigazione e Servizi marittimi dell’Amministrazione Costiera norvegese, Arve Dimmen, oltre ad esponenti della Marina Militare, e del mondo accademico e industriale.
“Siamo molto soddisfatti della riuscita del workshop, un’occasione importante per fare il punto su temi che impattano direttamente sulla competitività e nello stesso tempo sulla sicurezza del settore marittimo”. Così tira le somme l’ammiraglio ispettore Piero Pellizzari, direttore marittimo della Liguria e comandante della Capitaneria di Porto di Genova.
* * *
Ammiraglio, insieme al Centro di Ricerca sull’ingegneria delle piattaforme informatiche dell’Università di Genova avete organizzato un convegno che esplora temi originali e di grande impatto, anche in prospettiva futura, sul settore marittimo. Può fare un bilancio?
Il bilancio è sicuramente positivo. Il Blue District, che sostiene la ricerca tecnologica applicata alla blue economy, e soprattutto Genova, primo porto d’Italia e tra i maggiori del Mediterraneo, spesso luogo di innovazioni per tutto il comparto, hanno rappresentato l’ambientazione ideale per il workshop, fortemente sostenuto dal Comune, che ringrazio. Abbiamo avuto relatori di primissimo piano, tra cui le personalità internazionali che hanno portato contributi molto interessanti sulla digitalizzazione nella prospettiva di IALA, EMSA e dell’Amministrazione Costiera norvegese. Si è parlato di temi di grande attualità e potenzialmente di notevole impatto futuro sul settore marittimo, come la cyber-security applicata alla tecnologia digitale, le unità di superficie autonome (MASS) e l’impiego dell’intelligenza artificiale. Infine, a margine del convegno proporremo al Comune di Genova, insieme all’Università e ad alcuni importanti partner industriali, un progetto molto ambizioso che mette al centro il porto e le sue relazioni con l’ambiente esterno, con l’obiettivo di individuare possibili applicazioni della tecnologia digitale utili a migliorare l’interfaccia con le navi e con la città. Essenziale produrre soluzioni pratiche e realizzabili, attraverso il confronto continuo con gli utenti del porto e le loro esigenze.
[hidepost]
Perché è importante il tema della digitalizzazione delle comunicazioni marittime? Cosa può portare di positivo per il settore nel suo insieme ?
Le tecnologie digitali applicate agli usi civili del mare, nonostante i tanti passi avanti che sono già stati compiuti, rappresentano ancora una sfida per il futuro, ma anche una grande opportunità per tutti gli attori istituzionali e privati coinvolti. Chi va per mare ha necessità di comunicare con gli altri naviganti e con le autorità a terra. Devono scambiare informazioni collegate a servizi di cui hanno bisogno, oppure ad obblighi di legge. La digitalizzazione è uno strumento molto più efficiente, rapido ed affidabile, che facilita considerevolmente lo scambio dei dati con ricadute positive non solo per la sicurezza in mare, ma anche per la semplificazione dei processi, fondamentale in ambito mercantile per aumentare l’efficienza e quindi la competitività dei traffici marittimi. Anche i controlli delle autorità possono essere svolti più agevolmente, ma nello stesso tempo attraverso modalità meno invasive e più snelle, a beneficio degli operatori privati. Tutto ciò richiede grande impegno e cooperazione da parte di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, nell’ottica di standardizzare dati e procedure; un processo ormai ineluttabile, come riconosciuto dagli stessi operatori economici, e una sfida del futuro per l’intero settore marittimo. C’è bisogno di una mentalità nuova, e per questo è importante la formazione, e investire risorse sui giovani.
Qual è il ruolo della Guardia Costiera italiana, e il contributo che potrà dare al settore marittimo per vincere la sfida della digitalizzazione?
La digitalizzazione delle comunicazioni marittime consente di migliorare i servizi rivolti agli utenti del mare e quindi la competitività degli operatori economici, tanto più essenziale in tempi come questi di grande incertezza per le molte aree di crisi internazionale. La Guardia Costiera italiana fornisce i radio-servizi alla navigazione tra cui il NAVTEX, provvede alla rete AIS nazionale e al tracciamento a lungo raggio (LRIT) delle navi per il monitoraggio del traffico marittimo, è Autorità competente per i servizi di assistenza al traffico marittimo (VTS), a tutela della sicurezza e dell’efficienza della navigazione e dell’ambiente marino e costiero, mitigando i rischi nei porti e negli stretti di interesse nazionale. Inoltre, attraverso un continuo confronto con gli Agenti marittimi ha sviluppato il sistema PMIS / NMSW per semplificare le formalità di arrivo e partenza delle navi nei porti italiani, interfaccia unica marittima nazionale interoperabile con Dogana, autorità portuali, autorità sanitarie e Polizia di frontiera. E oggi è Autorità competente responsabile di armonizzare il sistema nazionale con l’interfaccia unica marittima europea. Compiti che con impegno e professionalità contribuiscono alla sicurezza in mare e insieme alla competitività e all’efficienza dei traffici marittimi.
È possibile contestualizzare l’impegno della Guardia Costiera italiana in ambito internazionale, ed in particolare all’interno della IALA, nella prospettiva della digitalizzazione delle comunicazioni marittime?
Da sempre la Guardia Costiera italiana è impegnata nei principali consessi internazionali, tra cui IMO, IALA ed EMSA, dove vengono sviluppate gli standard tecnici di riferimento per l’intero comparto marittimo e le industrie del settore. La IALA in particolare è l’Associazione Internazionale delle autorità preposte agli ausili alla navigazione marittima, che elabora raccomandazioni e linee guida tese ad accrescere la sicurezza e l’efficienza dei traffici marittimi e la protezione ambientale. Come evidenziato dal segretario generale Francis Zachariae nel suo intervento di apertura al convegno, la digitalizzazione è fondamentale nel campo degli ausili alla navigazione marittima, tra cui possiamo citare VTS, AIS, LRIT, NAVTEX, il cui sviluppo armonizzato a livello globale è obiettivo prioritario della IALA. Ciò posto, è di grande interesse il processo di transizione in atto da Associazione ad Organizzazione Intergovernativa, che infatti dovrebbe concludersi proprio quest’anno, con la ratifica della Convenzione di Kuala Lumpur del 2020 da parte dei primi trenta Paesi aderenti. È molto importante quindi che l’Italia, come ha sottolineato lo stesso Zachariae, e in linea con il contributo sin qui dato dal nostro Paese ed in particolare dalla Guardia Costiera all’interno del Consiglio direttivo e dei Comitati tecnici della IALA, ratifichi rapidamente la Convenzione per entrare da subito tra gli Stati Membri con diritto di voto negli organi della nuova Organizzazione (Assemblea e Consiglio), dove è possibile manifestare le istanze nazionali e contribuire all’approvazione delle norme tecniche valide a livello mondiale.
(P.P.)
[/hidepost]