VENEZIA – Cresce tra le imprese italiane l’approccio verso i temi legati alla sostenibilità: il 5⃣9⃣% di esse ha istituito un comitato Esg, in linea con il 6⃣1⃣% delle realtà globali. Gli investimenti complessivi sono destinati prevalentemente a cultura e sport (6⃣7⃣% delle imprese), assistenza sociale (5⃣3⃣%), ricerca e sanità (5⃣2⃣%), istruzione (4⃣8⃣%), coesione sociale 4⃣5⃣%). Emerge dalla recente ricerca “Corporate Social Investment e Esg – Global Impact at scale” di Dynamo Academy e Sda Bocconi Sustainability Lab che conclude affermando, per il futuro, i trend da seguire in Italia riguarderanno l’investimento verso gli stakeholder interni, la ricerca di metriche comuni per il reporting della “S” (sustainability) e la ricerca di concretezza per le azioni di diversità, equità e inclusione.
Su queste basi nasce l’esigenza di formare il personale di tutte le aziende con un protocollo di “Exponiental training”, per diffondere le buone pratiche il più possibile.
Per la realizzazione del piano di formazione, è stato siglato un accordo tra Fòrema, ente di formazione di Confindustria Veneto Est, associazione di impresa che rappresenta 5⃣.5⃣0⃣0⃣ aziende e per importanza a livello nazionale è seconda solo ad Assolombarda, e IASE Italy, filiale italiana della “International Association for Sustainable Economy”. Si tratta di un pacchetto formativo che le aziende potranno acquistare e quindi fornire ai dipendenti, che a seguito del compimento del programma di studio, dovranno sostenere un esame per ottenere la certificazione internazionale.
Entrando nel dettaglio, Fòrema proporrà i corsi di ISB® – International Sustainable Business, certificazione specifica per il settore produttivo, disponibile attualmente con un primo livello di base adatto a qualsiasi soggetto nel mondo e un secondo livello ISB® specialist Level; ISF® – International Sustainable Finance, certificazione specifica per il settore finanziario, disponibile attualmente con un primo livello di base e un secondo livello ISF® specialist Level. Per entrambe le certificazioni, il primo livello è comune a tutti i Paesi e tutte le culture nel mondo, il secondo livello è molto più adatto agli Stati occidentali come l’Italia ed è già disponibile, mentre un terzo livello per gli specialisti del settore ESG sarà disponibile alla fine del 2023.
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Tra i trend più interessanti, il rapporto stridente tra quanto si comunica e quanto poco si faccia. Infatti, solo una azienda su venti (5⃣%) dichiara di misurare il proprio impatto ambientale con dati e numeri precisi, adottando uno standard indipendente di analisi come il B Impact Assessment o l’SDG Action Manager; mentre una ogni due (5⃣0⃣%) si vanta di comunicare e aver attivato azioni di marketing in ambito di sostenibilità.
Dietro questi dati c’è chiaramente una vocazione al “green washing” a vari livelli che riguarda dunque circa metà delle aziende.