Luca Becce: troppe norme poco chiare

Luca Becce
LIVORNO – Si potrebbe anche obiettare che il prossimo vertice, annunciato qui sopra, rischia di pestare l’acqua nel mortaio: cioè di rimettere insieme diagnosi ben note, come quella recentemente sintetizzata da Luca Becce, esperto su shipping e logistica più che sperimentato, al convegno di Assiterminal: fermandosi alla diagnosi… Ne riportiamo un estratto dell’intervista fatta a Becce dal presidente del Propeller Masucci. (A.F.)
Come imprese contiamo davvero poco?
“Chi? Noi come aziende, noi come associazioni o alcuni ministeri verso altri? Le competenze e gli sforzi delle strutture del MIT non sono in discussione, sono nostri preziosi interlocutori quotidianamente ma la sensazione è che il tema, anche sui canoni, non trovi appeal presso il MEF.”
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Male non fare, paura non avere?
Sarebbe semplice e giusto. Ma parto da un’esperienza personale sul processo di Livorno, in cui siamo tutti stati assolti in primo grado “perché il fatto non sussiste” e ora ci ritroviamo in appello. È il problema dell’eccesso di norme”.
Trent’anni fa non avevamo le Port Authority, poi abbiamo detto che ne avevamo troppe, le Autorità di Sistema hanno dato una leggera scorciatina. Che ne pensi?
“Intanto ci vuole una Governance. Quanti regolamenti per le concessioni demaniali o sul lavoro portuale abbiamo? È stata fatta una sintesi o si è proceduto a un’uniformità? La forma giuridica si discute, senza alcuna preclusione ma partendo dalla funzione dello strumento per determinarne il governo. I porti “core” hanno una funzione transazionale?… Dovranno avere una governance in ordine coerente … È solo un esempio”.
Dragaggi: storia infinita… Come possiamo superare le eterne diatribe tra MinAmbiente e MIT, tra operatori ed AdSP?
“Il problema è la frammentazione. Il tema è eliminare la sovrapposizione tra funzioni concorrenti. I dragaggi non sono operazioni straordinarie, sono attività ricorrenti e continuative e così dovrebbero essere intese e gestite. La sovrapposizione tra competenze centrali e regionali va semplificata in tal senso, attribuendo funzioni solo a un soggetto che si occupi di pianificazione e operatività.
La domanda sui canoni di concessione è d’obbligo …Assomarinas ha impugnato il DM sull’aumento del 25% dei canoni di concessione …quale è la posizione di Assiterminal?
“Abbiamo avviato interlocuzione con il MIT già dallo scorso anno dopo il primo aumento dovuto ai meccanismi in essere, chiedendo di procedere a individuare nuovi criteri. Evidente che il meccanismo attuale che porta a un +36% di aumento non stà in piedi. Sappiamo tutti come è andata. Lo stop del Quirinale sul dl proroghe ha bloccato tutto. Da qui la proposta di applicare l’aumento solo sulla misura minima dei canoni come determinato annualmente dal Ministero … ad oggi siamo fermi. Siamo persone aperte al dialogo, ma ad oggi? Senza risposte procederemo a impugnare i provvedimenti delle AdSP e poi vediamo cosa succede”.
PNRR: molti progetti in ritardo, molta enfasi sull’elettrificazione delle banchine e sul cold ironing ma nessuna chiarezza su come verrà gestito il tema energetico: neanche un euro sull’ammodernamento delle infrastrutture, tema critico per dare efficienza alla supply chain di filiere strategiche per il sistema paese. Come si sta muovendo Assiterminal al riguardo?
“Il tema è come portare a terra soluzioni, supportate da soluzioni strategiche e gestionali adeguate ma anche uniformi nel loro sviluppo. Il cold ironing non è una novità. Pensiamo a Livorno o anche ad alcune banchine a Genova: banchine elettrificate ma non gestite. Come produciamo l’energia, come gestiamo il modello operativo, a quale costo? Non vorremmo arrivare ad avere banchine elettrificate con navi che andranno a idrogeno”.
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