Sparita la “via della seta”?
Se n’è disquisito per anni, prima che la pandemia e oggi la guerra in Ucraina distraesse gli interessi generali.
Adesso, ci scrive il dottor R.S. da Milano, leggiamo che la Cina sta riducendo suo malgrado l’export e punta ai suoi mercati interni.
Allora?
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I 🗞giornali economici internazionali riferiscono che la Cina 🇨🇳 , oggi prima fabbrica del mondo, riduce il proprio export e punta al mercato interno, sia per migliorare la qualità della vita fuori dalle grandi città, sia perché la crisi mondiale non la aiuta.
Ha senso allora puntare, come si continua a fare anche in alcuni settori italiani, sulle grandi prospettive di una “via della seta” che ci imporrebbe ulteriori sudditanze dal loro mercato, tutto a scapito dei nostri produttori?
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La risposta esula dalle nostre competenze e anche capacità.
È indubbio però che le condizioni mondiali dell’economia e della logistica sono molto cambiate negli ultimi due anni e che i grandi progetti di connettività dell’Europa alla Cina oggi assumono un senso diverso da allora.
Vero che il futuro è un continuo divenire ma… forse ha ragione Charlie Brown nella vignetta che vi proponiamo per buttare in burla un tema tutt’altro che secondario.
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