LIVORNO – Per chi, come noi livornesi, ha ancora nel cuore la tragedia del “Moby Prince” con i suoi 141 morti bruciati, gli eventi di questi giorni nelle acque greche, con l’incendio del ro/pax “Olympia” non può che rinnovare l’orrore. Quasi in contemporanea, a conferma che il fuoco è il peggior nemico e sempre in agguato a bordo, si è registrato un altro disastroso incendio in Atlantico dove una nave porta-auto ha preso fuoco con oltre mille vetture nuove e sia scafo che carico sono andati distrutti, fortunatamente senza vittime.
Che cosa sia successo sull’“Olympia” lo stabiliranno le inchieste. L’esperienza insegna però che buona parte di questi sinistri, quando il fuoco parte dai garage viene generata dai camion che tengono accesi – di nascosto o tollerati – i motori o i generatori: in particolare i camion con merce refrigerata o quelli dove gli autisti si nascondono a bordo per dormire.
Le vittime sulla “Olympia” sarebbero tutti autisti. Erano in garage sui camion quando è scoppiato l’incendio? Lo accerterà l’inchiesta. Nel frattempo la compagnia Grimaldi già risponde alle accuse che in particolare da alcune fonti greche sono state formulate senza aspettare l’inchiesta. Eco la nota della compagnia partenopea.
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