Malgrado la pandemia sempre più porti investono sui Terminal crociere
Ci sono lettori che ci chiedono di guardare nella sfera di cristallo. Come R. dell’O. Di Livorno che al telefono vorrebbe sapere perché cresce il numero dei porti che investono milioni su nuovi Terminal per le crociere, malgrado il settore sia tra i più colpiti dalla pandemia. Sono pazzi ottimisti, con i soldi pubblici quasi sempre, o ci vedono dentro già per domani?
In passato ho fatto alcune belle crociere in Mediterraneo e con mia moglie ci siamo trovati molto bene. Poi il Covid ha “ucciso” o quasi il settore: forse per la nostra eccessiva paura, ma tutto si è bloccato. Adesso però logo sulle vostre pagine che stanno nascendo nuove stazioni crociere nei porti italiani, e sempre più spesso nascono anche in porti che in passato non erano nelle rotte primarie. Possiamo sperare per domani che quel mondo torni “normale”?
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Gli attuali protocolli di sicurezza adottati ormai da un paio d’anni dalle compagnie delle crociere – e sempre aggiornati sulle indicazioni più severe da parte degli Stati – hanno reso le navi del comparto tra i luoghi più sicuri in assoluto sul piano della lotta al Covid e alle sue varianti. Ciò malgrado la richiesta è calata verticalmente e molte navi sono ferme. Però c’è già qualche segnale di ripresa e i cantieri continuano a costruire giganti che domani entreranno in linea con nuovi livelli di accoglienza e sicurezza.
I Terminal passeggeri più vecchi erano – e in parte sono ancora – l’anello debole della catena: ma proprio la forzata pausa degli approdi ha consentito di rinnovare, potenziale, migliorare. Come si legge quasi ad ogni uscita del giornale (oggi scriviamo di Trapani) ci sono proposte nuove al top: e poiché il business è appetibile sia per gli armatori che per gli appassionati, non c’è dubbio che il settore riprenderà presto vigore. Con un vantaggio attuale per gli appassionati: prenotare oggi consente di avere sconti e condizioni mai viste prima. Ci sembra che il gioco vanga davvero la candela.
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