Green Pass obbligatorio e dubbi logistica

Betty Schiavoni
MILANO – Di fronte a una platea di oltre 150 partecipanti, si è tenuto il Webinar “Green Pass – Rapporti di Lavoro. Adempimenti, Obblighi e Responsabilità” organizzato da Alsea per far luce sulle novità introdotte dal D.L. 21/09/2021 n. 127 e approfondire gli aspetti più controversi della regolamentazione.
Oltre ad affrontare le più dibattute questioni lasciate senza una precisa risposta da parte del governo, Alsea ha presentato il proprio modello di procedure operative aziendali per l’effettuazione dei controlli del Green Pass sulla base dell’interpretazione della regolamentazione che, a 10 giorni dall’entrata in vigore della normativa, si basa ancora in gran parte su interpretazioni.
Sebbene nei giorni scorsi si sia tenuto un incontro al Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili dove sono state fatte alcune aperture su alcuni temi, non stanno arrivando provvedimenti certi e la diretta conseguenza di questo vuoto è lo smarrimento e la frustrazione di un intero comparto.
Le domande che Alsea ha ricevuto dalle imprese, a cui ha risposto durante l’incontro, non riguardano solo le modalità organizzative per la verifica delle certificazioni o le questioni inerenti alla privacy, ma anche aspetti pratici strettamente connessi all’adempimento delle attività quotidiane dei lavoratori del settore della logistica, del trasporto e delle spedizioni.
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Restano, però, ancora senza una risposta certa diverse casistiche che rischiano di bloccare i trasporti nazionali e internazionali e, quindi, il Paese.
All’esito del convegno e sentite le domande degli associati, il presidente di Alsea Betty Schiavoni lancia un appello al Governo: “Non sappiamo come comportarci con gli autisti stranieri che in massima parte non hanno il Green Pass. Non possiamo rimandare indietro camion carichi” e aggiunge “Questi autisti nelle operazioni di carico e scarico possono restare sui mezzi o rimanere nei piazzali con tutti i sistemi di sicurezza previsti. Non si comprende la necessità di richiedere loro il Green Pass”.
Inoltre, Alsea chiede che venga consentito il riconoscimento del Green Pass attraverso l’inserimento nel sistema informativo dell’anagrafe, funzionale al rilascio dello stesso green pass, per gli autisti stranieri che lavorano per le imprese italiane e che hanno effettuato il vaccino nel loro Paese di provenienza, anche con vaccini oggi non riconosciuti in Italia.
Fabio Marrocco, codirettore di Confetra, confida che da parte del Governo siano formalmente confermate in tempi rapidissimi quelle soluzioni che sono venute fuori dal confronto con le parti sociali volte a consentire un’applicazione ragionevole del nuovo obbligo.
Alsea apprezza l’impegno del Governo ma chiede di avere norme certe e chiare in tempi rapidi.
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