Rimetteremo i pantaloni ai tavolini?

Nella foto: La statua di Tirrenia.
A quanto pare anche tra i nostri lettori il tema che impazza in questi giorni su TV e giornaloni, quello delle statue femminili con evidenza di forme, è seguito con un certo divertimento. Come ci scrive sul web Paolo Sorrentino da Tirrenia (Pisa):
Mi prendo volentieri qualche minuto di pausa dal lavoro – ho davanti a me sulla scrivania dell’ufficio l’ultimo “Gazzetta Marittima” – per dire la mia sulla sagomata di cretinerie che ho sentito e letto in merito alla statua della spigolatrice, inaugurata a Sapri. Alcune signore si sono scandalizzate perché la statua evidenzia un bel sedere femminile: altri hanno parlato di sessismo, di strumentalizzazione della donna, e via cantando.
Avete ragione voi a scrivere che si rischia di tornare ai pantaloni alle gambe dei tavolini, come voleva la regina Vittoria d’Inghilterra per stornare… pensieri peccaminosi. Di belle statue al femminile, nude e non per questo discutibili o discusse, siamo pieni dai tempi antichi.
Toh, vi mando la statua che troneggia qui a Tirrenia all’ingresso dei bagni Venere: c’é da sempre, è bella, giunonica e nessuno c’ha mai avuto da ridire.
Ma in che mondo stiamo finendo?
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Caro amico, grazie delle foto. Non ci sembra sia necessario aggiungere altro al suo commento, anche perché ci sentiamo un pò fuori tema dovendo dedicare il nostro spazio ai porti e alla logistica. Ma alla fin dei conti, davanti a tante sciocchezze ci sentiamo anche noi come Cecco Angiolieri: “S’io fossi Cecco, come sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre…”
A suo modo, un inno alla bellezza femminile.
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