Parlando di fave e piccioni
ANCONA – Dunque, il ministro ha definitivamente cancellato la designazione partitica alla presidenza dell’AdSP dell’Adriatico Centrale ed ha scelto come commissario la figura meno politica che c’è: quella del comandante in capo (uscente) del Corpo delle Capitanerie. Se questo non è un segnale forte e chiaro, non so proprio cosa si può volere di più.
È dunque finita al meglio la “telenovela” Ancona? Il presidente uscente dell’AdSP, valido ed apprezzato ma silurato dalla politica locale, adesso è salito di grado come presidente di Assoporti: invece di una autorità di sistema ora ne coordina quindici. Ma è bravo, gli auguriamo di farcela.
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Rimane da capire come l’ammiraglio Pettorino se la caverà con il cluster portuale dove l’hanno paracadutato. Certo, l’aiuterà il direttore marittimo locale – che qualcuno aveva anche proposto come commissario – ma dovrà essere ricostituito un Comitato di Gestione che deve partire dal segretario generale. E si da il caso che il segretario generale attuale, l’avvocato Matteo Paroli, sia molto appetito a Livorno, dove sta per scadere il mandato di Massimo Provinciali. Paroli è livornese, era soltanto “distaccato” ad Ancona e quindi sarebbe naturale – anzi: sarà naturale – il suo rientro. Ma potrà coincidere con l’arrivo ad Ancona di Pettorino, quando il commissario avrà bisogno di una guida interna competente? Nel campo dei pissi-pissi-bao-bao circola anche una vocina che ipotizza uno scambio: Paroli rientra a Livorno come segretario generale, Provinciali invece di tornarsene al Ministero per occuparsi di ferrovie potrebbe essere chiamato da Pettorino ad Ancona. Due piccioni con una fava, come dice il proverbio? Sperando che i piccioni non si offendano. Buon lavoro.
A.F.
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