Gigantismo navale: conviene davvero?
BRUXELLES – L’interrogativo circola da qualche tempo: e adesso l’eurodeputata Jutta Paulus e l’eurodeputata Vera Tax hanno programmato una discussione online, il 15 giugno dalle 13,30 alle 15,30, su uno dei temi più delicati e dibattiti nel mondo dello shipping: la crescita delle navi fullcontainer e le conseguenze sui porti, ma anche più in generale sulla catena logistica. Il tema è particolarmente delicato per i porti italiani storici.
FEPORT, altre organizzazioni della catena logistica marittima e NOGs prenderanno parte al dibattito.
“Il recente blocco del Canale di Suez da parte di una grande nave portacontainer – riferiscono le due eurodeputate – ha sollevato interrogativi sulle mega-navi nel mercato dei trasporti marittimi di linea.
La messa a terra della grande nave container Evergreen ha messo in luce un rischio reale, che gli esperti e le ONG del mondo marittimo temevano che accadesse.
Osservatori ed esperti sono rimasti colpiti dalla vulnerabilità delle catene di approvvigionamento dell’UE e dalla loro dipendenza da prodotti, materiali e pezzi di ricambio che provengono da altre parti del mondo.
“Le navi portacontainer sono cresciute negli ultimi decenni a causa di una continua ricerca di economie di scala. In passato, ciò ha contribuito a ridurre i costi del trasporto marittimo che ha facilitato il commercio globale. Tuttavia, l’aumento delle dimensioni delle navi portacontainer ha conseguenze ambientali e sociali per il resto della catena di trasporto. Le grandi navi – dice l’invito al dibattito – richiedono adattamenti infrastrutturali e livelli di produttività che aumentano i costi per altri soggetti interessati nella catena di approvvigionamento.
Inoltre, le grandi navi provocano picchi nei porti e mettono a dura prova i trasporti nell’entroterra. Questi picchi sono spesso seguiti da periodi di disoccupazione tecnica per i lavoratori portuali.
La congestione diventa spesso inevitabile poiché le navi hinterland o feeder non sono sempre in grado di assorbire il flusso eccezionale di container scaricati.
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I lavoratori portuali sono costretti a compiere sforzi enormi per caricare/scaricare container di importazione dalle navi entro periodi di tempo limitati.
Le autorità di regolamentazione della concorrenza spesso considerano la concentrazione nel mercato come un sintomo rassicurante di un mercato ben funzionante e lodano le economie di scala partendo dal presupposto che i clienti e i consumatori traggono vantaggio da buoni prezzi e servizi affidabili.
Ma è ancora così? È meglio che i porti dell’UE abbiano la visita di poche grandi navi invece di molte navi di medie dimensioni? Tutte le grandi navi sono completamente cariche e quindi efficienti dal punto di vista energetico? E chi sostiene i costi?
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