Fabrizio Vettosi: “i miei dubbi sulla Porto 2000”

Fabrizio Vettosi
LIVORNO – Garantire il diritto di replica fa parte dei doveri di ogni giornale, noi per primi. Così eccola replica del dottor Fabrizio Vettosi al dottor Massimo Provinciali sulla gara della Porto 2000.
“Caro direttore, ho letto la nota del segretario generale relativamente alla mio breve contributo. Ovviamente il mio scopo non è quello di alimentare sterili polemiche, bensì quello di dare un minimo e modesto contributo professionale e scientifico al settore della logistica marittima, cosa che penso di aver fatto in trentasette anni di carriera nel settore specifico.
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Mi dispiace e mi sorprende notare che il dott. Provinciali utilizzi il termine “come al solito” relativa ad un mio scritto, quasi ad indicare la mia superficialità di analisi; cosa che non fa parte della mia impostazione professionale e mentale, evidentemente sono i postumi piccati del mio precedente studio prodotto ed avente ad oggetto le performance delle AdSP che, ribadisco, non è altro che la rielaborazione di un altrettanto studio oggettivo e fattuale elaborato annualmente dal MIT e che il dott. Provinciali dovrebbe conoscere bene. Aggiungo, e mi sorprende che il dott. Provinciali non lo sappia, in qualità di direttore generale, che i miei contributi periodici pubblicati sull’house organ dell’AdSP vengono giudicati molto analitici e ricchi di dettaglio; quindi stupisce essere giudicati superficiali da colui che ha una responsabilità apicale in tutte le funzioni dell’AdSP (inclusa la Pubblicazione Periodica). Le mie analisi potranno anche essere errate, non ho la presunzione dell’onniscienza, ma certamente non superficiali.
Tornando a Porto 2000, conoscevo già quanto puntualizzato dal dott. Provinciali in quanto all’epoca, con l’ovvia riservatezza professionale, ero advisor di uno dei Gruppi candidati. Sapevo benissimo dell’impegno a realizzare ulteriori opere infrastrutturali nell’ambito di un progetto a mio avviso ridondante rispetto allo scopo, e mi permetto di dire, con tutta la stima e, soprattutto l’affetto, che ho per il Gruppo aggiudicatario, anche rischioso oltre misura per lo stesso Gruppo.
Il dott. Provinciali in effetti non fa che confermare, e gliene sono grato, alcuni miei dubbi: a) che per vincere una gara concessoria basta fare grandi promesse, b) che forse, fermo restando la grande stima per i membri che formano le commissioni aggiudicatrici, sarebbe opportuno arricchire le griglie di valutazione (inclusa la famosa “Griglia ART”) con ulteriori elementi di giudizio economico-finanziario e strategici (in chiave prospettica) relativi ai candidati, c) richiedere garanzie molto forti in termini di commitment finanziario su investimenti ed impegni che si vanno ad assumere.
Infine, è molto apprezzabile udire dal dott. Provinciali che esiste l’Istituto della revoca della concessione che può essere attivato quando un concessionario non ottempera ai propri obblighi (anche temporali) statuiti nel Piano d’impresa e nello stesso accordo. Ciò ci conforta e ci conferma che nelle AdSP ci sono ottimi manager pubblici che tutelano adeguatamente il Patrimonio di noi cittadini Italiani e sono certo che il futuro ce lo confermerà ulteriormente
Fabrizio Vettosi”.
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