Mediceo, riparte il “cippato”
LIVORNO – La buona notizia, per il porto labronico che si dibatte – come tutti – tra Covid e crisi economica, è che in queste ore è tornato ad operare a pieno regime via mare il terminal TCO con una nave all’imbarco del cippato. Riprende un traffico che era stato quasi bloccato da qualche tempo, con il relativo accumulo del materiale (legname di macchia tritato) sulla banchina.
Per il TCO, ovvero Terminal Calata Orlando, è più d’una boccata d’ossigeno. Ma lo è anche per la produzione elettrica nazionale, perchè il cippato oggi è fondamentale per l’attività delle centrali Enel, che lo utilizzano per diluire il gasolio e diminuire l’impatto ambientale. Le normative europee impongono infatti limiti alle emissioni che le centrali ottengono integrando con un 20/30% di cippato al combustibile fossile. Il cippato, che è arrivato al TCO via camion dai boschi della Toscana, dell’Umbria e in genere dalle pendici dell’Appennino, riparte adesso via nave per tutte le centrali Enel sia del continente che della Sardegna.
*
C’è anche un’altra mezza buona notizia, sempre sul porto Mediceo: l’AdSP starebbe terminando la lunga, lunghissima trafila di pratiche burocratiche per arrivare al nulla osta del trasferimento del TCO alla radice della sponda Est della Darsena Toscana. Un trasferimento che da due anni viene continuamente rimandato. E che, una volta attuato, consegnerebbe la calata Orlando alla Porto 2000 per realizzare il famoso, atteso e sempre rinviato assetto definitivo del nuovo terminal crociere (contenziosi a parte…). Si parla di un “D Day” entro febbraio: dopo di che occorreranno una decina di mesi per spostare fisicamente il TCO. A dirla tutta, rimane un intoppo, costituito dall’attuale gate nella zona, che dovrà essere spostato altrimenti impatterebbe con gli impianti del nuovo TCO. Sembra che ci si sta lavorando. Speriamo.
*
Secondo i bene informati, l’AdSP del Nord Tirreno, cioè quella di cui ci stiamo occupando in queste righe, doveva portare al Comitato di Gestione di ieri, venerdì 30, la famosa, lunghissima, quasi scandalosa vicenda della gara per la gestione dei bacini di carenaggio: vinta mesi fa dalla joint-venture tra il gruppo Azimut/Benetti e il consorzio dei riparatori navali livornesi. C’è stato invece un ennesimo rinvio, dovuto ancora una volta a inghippi burocratici; a conferma che non c’è mai limite al peggio.
Se ne riparlerà, forse, nel prossimo Comitato, che potrebbe aver luogo a metà novembre. Nello stesso Comitato potrebbe arrivare anche la definizione della concessione per il “marina” del porto Mediceo. Un’altra vicenda che si trascina da anni, ma che il presidente dell’AdSP Corsini vuol chiudere prima della scadenza del suo mandato. A indiretta conferma della “quasi prossima” definizione della concessione, c’è l’accelerata della parte edile che si affaccia sulla Darsena Nuova. Un segnale di vita nella crisi generale edilizia che sta facendo vittime anche nella città.