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Passeggeri e merci: così da domani sopra le nuvole

WASHINGTON – Siamo con la testa tra le nuvole? Oppure siamo soltanto a dare un’occhiata al di là dell’orizzonte, su quelli che possono essere gli scenari futuri della logistica innovativa? Si legge su alcuni media statunitensi che lo sviluppo di un servizio passeggeri/merci più leggero dell’aria è stato solo ritardato dal Covid-19: ma dall’anno prossimo si potrebbe davvero partire, almeno negli USA e in Canada.

L’agenzia americana che controlla il traffico aereo ha infatti concesso l’autorizzazione alla costruzione di una nuova generazione di dirigibili per il trasporto passeggeri. Riscopriremo il piacere di volare – si chiedono negli USA – senza fretta ma in tutta sicurezza, anche ammirando il panorama? Il cielo sarà una nuova frontiera delle crociere, non certo di massa ma d’élite?

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Gli annunci sulla nuova frontiera si trovano anche sul web. Il velivolo più grande del mondo? Dal 2019 non è un aereo super moderno e tecnologico ma un dirigibile. Si chiama Airlander 10 e con i suoi 92 metri di lunghezza, praticamente un campo da calcio, è detentore del record dal 2016.

Ribattezzato affettuosamente flying bum (sederone volante) a causa delle sue forme, è stato realizzato dalla Hybrid Air Veichles e dopo una serie di test ha ottenuto l’autorizzazione al decollo da parte della Civil Aviation Autorithy, l’ente americano che sovrintende al traffico aereo civile.

Per quanto riguarda le merci, il dirigibile da trasporto si chiama Aeroscraft ed è stato progettato dall’azienda statunitense Aeros per raggiungere la regione artica (Groenlandia, Siberia, Alaska e Canada Settentrionale), in accordo con la compagnia aerea islandese Icelandair Cargo. L’obiettivo è di accedere a zone altrimenti difficilmente raggiungibili, per poter sfruttare commercialmente le risorse naturali del luogo (come ad esempio petrolio, gas, giacimenti minerari).

Per lo stesso scopo, la costruzione di impianti per l’estrazione mineraria, l’azienda siberiana Amur Minerals Corporation (AMC) e la società aurifera Petropavlovsk hanno ritenuto conveniente investire nella produzione di dirigibili per il trasporto dei grandi macchinari.

“Costruire un ponte che possa sostenere un Caterpillar 777 – spiega Peter Hambro, executive chief della Petropavlovsk – è molto caro”.

Gli fa eco Robin Young, amministratore delegato e ingegnere geologico della AMC: costruire 350 chilometri di infrastrutture per la circolazione di mezzi pesanti costerebbe oltre 100 milioni di euro”.

I vantaggi del trasporto su dirigibile sono evidenti in queste zone impervie: permettono di coprire grandi distanze e ottimizzano il trasporto ovviando alla costruzione di costose infrastrutture.

I dirigibili infatti sembrano poter diventare il mezzo per il trasporto delle merci del futuro. Non necessitano di personale, se non di un pilota; a differenza degli aeroporti che impiegano un gran numero di personale basta loro un terreno piano dove ancorare, senza strutture costose; ma soprattutto possono trasportare carichi di grandi dimensioni, avendo una capacità che supera, come nel caso dell’Aeroscraft, quella di un Boeing 747-8F e di un Antonov 124. Secondo i progettisti, i nuovi dirigibili non temono più gli incendi – come quello che portò alla tragedia dell’Hinderbug in America – perché sono gonfiati a elio e non a idrogeno. Non temono i venti contrari perché hanno motori potenti e possono salire ben oltre i flussi. Possono rimanere in aria giorni e giorni. Insomma, per chi ci crede, sono una delle nuove modalità della logistica di domani mattina.

A.F.

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Pubblicato il
5 Agosto 2020
Ultima modifica
6 Agosto 2020 - ora: 13:07

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