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La Cina ora rilancia Silk Road della salute

MILANO – Da un punto di vista strettamente sanitario, la notizia sembra in positivo: la Cina, dove è scoppiata in modo virulento la pandemia del Covid-19, sta ripartendo in quarta e progetta di raddoppiare (o più) la produzione. Nel contempo sta aiutando i paesi dove il Covid ha picchiato duro – Italia in testa – con massicci invii di materiale ma anche di specialisti.

Da un punto di vista del marketing invece, il dinamismo cinese comincia a preoccupare. Anzi, preoccupa molto. Anche perché, a differenza di quanto sta avvenendo in Europa, e in parte anche negli USA, la strategia è univoca, nessuno litiga e marciano a ranghi compatti, fianco a fianco, spinta e apparati economico/produttivi. È un regime, d’accordo: ma anche nell’antica democrazia della Roma repubblicana che aveva conquistato il mondo, quando c’era un grande pericolo reale si nominava un dittatore unico e con pieni poteri. Forse ristudiare un po’ la storia non farebbe male.

Torniamo ai fatti. Sulla paginata (a pagamento) del “People Daily” il presidente cinese Xi Jinping ha rilanciato il suo grande progetto della “Via della Seta” aggiungendovi una nuova sezione, la Via della Seta planetaria (Silk Road) “per la salute”, coinvolgendo tutti i paesi del mondo in un’unica crociata che dovrebbe essere anche la base delle future iniziative di prevenzione contro le possibili nuove pandemie. Tra le prime reazioni positive alla proposta quella di Romano Prodi e di Irene Pivetti, quest’ultima come noto sostenitrice dell’associazione Italia-Cina.

Ma il Dragone non si limita a fare proposte futuristiche. Qualche giorno fa nella provincia di Zhejiang ha tenuto una importante fiera dedicata proprio ai “medical supply” con interlocutore privilegiato l’Italia e le sue aziende farmaceutiche. Il tutto, per la prima volta, via web sotto il titolo: “Zhejiang Export Commodity Online Fair 2020 Italy Medical Supply”, per un previsto giro d’affari di 200 milioni di mascherine e altro. Hanno partecipato un centinaio di imprese tra italiane e cinesi. Da sottolineare che degli oltre 300 mila cinesi che operano permanentemente in Italia, oltre un terzo viene proprio dalla provincia di Zhejiang: come sono venuti da quella provincia i medici in supporto alla sanità milanese nell’occhio del ciclone della pandemia.

A.F.

 

Pubblicato il
22 Aprile 2020

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