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Provinciali-bis e subito la grana del molo Italia

Massimo Provinciali

LIVORNO – La proposta di Giuliano Gallanti, commissario riconfermato dell’Authority portuale, era scontata: riconfermare alla segreteria generale l’avvocato Massimo Provinciali, almeno fino a quando la riforma della portualità detterà le nuove regole e i nuovi organigrammi. Ieri il comitato portuale, cui spetta formalmente la nomina, ha ottemperato prolungando per sette mesi la carica del segretario (sei mesi in coincidenza con il commissario più uno per lasciare all’eventuale successore di Gallanti il tempo di nominare il suo). Così i vertici dell’Authority labronica hanno sei mesi – salvo ulteriori e a questo punto nemmeno impossibili terzi rilanci – per varare tutta la serie di importanti scelte che aspettano da tempo.
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L’abbinata Gallanti-Provinciali ha almeno due gare in corso d’opera – bacini di carenaggio e Porto 2000 – e l’impegno di varare la madre di tutte le gare, quella per la Darsena Europa, primo step della futura piattaforma Europa. Ma nel menù dei prossimi mesi non ci sono soltanto le gare. Nell’ultima commissione consultiva si è discusso, sulla base di una richiesta di Cristiano Lucarelli e della sua Coop Impresa, l’assetto del molo Italia. Che nella perenne carenza di spazi di banchina e di retro-banchina del porto, sta concentrando gli appetiti di chi opera nei ro/ro. Lucarelli, nella fattispecie, avrebbe chiesto con un intervento di Roberto Piccini di poter utilizzare il molo Italia lato sud con un pontone ad hoc per un servizio della Tirrenia, almeno per 6 mesi. Spostandovi una terza nave della compagnia ex pubblica oggi attestata all’LM. Il tutto in attesa che partano i progetti di assetto definitivo per i forestali, con tanto di magazzini promessi nel POT sia alla Cilp che alla Scotto/Neri.
La richiesta ha scatenato un vespaio, perché sia le società dei forestali sia quelle delle crociere si sono dette contrarie, temendo complicazioni con il pontone e specialmente che i 6 mesi potessero allungarsi. Pare che l’Autorità portuale, inizialmente propensa a dare l’ok al pontone, abbia fatto un giro di consultazioni ed abbia bloccato la cosa. Che tuttavia sta bollendo, con scambi di accuse anche piuttosto polemici, tanto che l’Asamar, per iniziativa del suo vice Enrico Bonistalli, ha formalmente chiesto all’Authority un tavolo allargato sul quale cercare una pianificazione dei servizi ro/ro e delle relative banchine, “per evitare soluzioni spot che finiscono per creare caos e scontentare tutti”.

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C’è anche in ballo, per il molo Italia ma non solo, il problema dei magazzini che non è facile da risolvere. Anche perché è la condizione per destinare definitivamente l’Alto Fondale alle crociere, trasferendo i residui spazi coperti della Cilp al costruendo magazzino MK. Solo che quest’ultimo magazzino è ancora alla fase di pre-autorizzazione e realisticamente parlando richiederà due anni per diventare operativo. Per i forestali c’è inoltre il progetto – su cui tutti gli operatori del comparto premono – di fare i già accennati magazzini sul molo Italia: due lunghi e stretti “bachi” larghi solo 25 metri e lunghi 300 metri circa. La larghezza è condizionata alla necessità di lasciare sul fronte banchina, a nord e a sud, almeno 25 metri di aree libere. Sarebbero comunque meglio di niente, ma anche in questo caso il condizionamento ha molte facce: la “strettoia” stradale di accesso al molo Italia, il cui allargamento è programmato ma non ancora partito; i tempi di varo dei progetti esecutivi; la copertura finanziaria. E così via, di urgenza in urgenza.
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
21 Novembre 2015

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