L’Adriatic Sea Forum sulle crociere
TRIESTE – Si è svolta a Dubrovnik la seconda edizione di Adriatic Sea Forum – cruise, ferry, sail & yacht, l’evento internazionale e itinerante dedicato ai settori del turismo via mare nell’Adriatico (crociere, traghetti e nautica, vela e motore) ideato da Risposte Turismo – società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica.
Il Forum, organizzato quest’anno in partnership con l’Autorità portuale di Dubrovnik, il Comune di Dubrovnik, Dubrovnik Tourist Board e ACI Club, è stata un’occasione di incontro operativo capace di favorire la nascita o il potenziamento di iniziative o progetti comuni e, al tempo stesso, un momento di studio, confronto e analisi sulle potenzialità dell’Adriatico, inteso come un’unica destinazione turistica di eccellenza, legate al turismo via mare.
[hidepost]Francesco di Cesare – presidente di Risposte Turismo – ha presentato la nuova edizione di Adriatic Sea Tourism Report, il report di ricerca di riferimento sul turismo via mare nell’Adriatico legato ai settori crociere, traghetti e nautica realizzato da Risposte Turismo.
Per quanto riguarda i traffici crocieristici, secondo lo studio realizzato da Risposte Turismo nel 2015 nei porti crocieristici dell’Adriatico verranno movimentati circa 4,89 milioni di passeggeri (+5,05% sul 2014) e verranno effettuate 3.072 toccate navi (+ 8,47%).
Tali dati sono il frutto della proiezione effettuata da Risposte Turismo sulle previsioni, rispettivamente, di 15 e 20 porti crocieristici dell’Adriatico, scali che, complessivamente, nel 2014 hanno rappresentato l’86,7% del totale passeggeri movimentati e la quasi totalità delle toccate nave.
E’ da segnalare come tale crescita non compenserà la contrazione del traffico crocieristico registrata nel 2014 (-10,9% sul 2013) e come la ripresa attesa in Adriatico sarà inferiore rispetto a quella italiana prevista a fine 2015 da Risposte Turismo (+5,4% sul 2014).
A livello di singoli porti, il 2015 dovrebbe chiudersi con Venezia che resta saldamente al primo posto con circa 1,63 milioni di crocieristi movimentati (-5,7%) e 525 toccate nave (+7,6%), seguito da Dubrovnik con circa 870 mila crocieristi (+3,1%) e 584 toccate nave (+1,2%) e da Corfù, con 670 mila crocieristi (stabile) e 405 toccate nave (+2,5%).
Esaminando il traffico crocieristico per Paese, la nuova edizione di Adriatic Sea Tourism Report ha confermato, per il 2014, il primo posto dell’Italia con circa 2,4 milioni di crocieristi movimentati (il 52,6% del totale dell’area) e 768 toccate nave (il 27,1% del totale), seguita dalla Croazia (circa 1,1 milioni di crocieristi, pari al 24,9% del totale e 1.247 toccate navi, pari al 44% del totale) e dalla Grecia (circa 676 mila crocieristi, pari al 14,5% del totale, e 410 toccate nave, pari al 14,5% del totale).
Passando al settore dei traghetti, il report contiene l’analisi delle movimentazioni e toccate navi di 40 porti dell’Adriatico.
Le previsioni 2015 relative a 15 scali, rappresentativi del 58,4% del totale passeggeri movimentati nel 2014, mostrano una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente (17,31 milioni di passeggeri, +0,32%), risultato atteso anche per il numero di toccate nave previsto a fine anno (grazie al +0,98% si stima raggiungeranno 80.600).
Più in particolare, tra i porti esaminati Split dovrebbe chiudere il 2015 con oltre 4 milioni di passeggeri movimentati (+3%), Zadar con circa 2,2 milioni (-3,2%), Corfù con oltre 1,5 milioni (stabile) e Ancona con poco più di 1 milione (stabile).
Dall’analisi della movimentazione passeggeri per Paese, Adriatic Sea Tourism Report ha confermato, per il 2014, la leadership della Croazia, ottenuta grazie a poco più di 9 milioni di passeggeri movimentati (pari al 52,5% del traffico complessivo dell’area adriatica) e circa 46 mila toccate nave (pari al 57,4% del totale toccate nave registrato).
Alle sue spalle si collocano la Grecia, con poco più di 4 milioni di passeggeri (il 23,5% del totale), e circa 25 mila toccate nave (il 31,1% del totale) e l’Italia, che nel 2014 ha fatto registrare poco più di 2 milioni di passeggeri movimentati (il 17,9% del totale) e circa 7 mila toccate nave (il 9% del totale).
Nel Forum ha avuto molta attenzione un keynote speech di John Tercek – vice presidente Sviluppo Commerciale di Royal Caribbean Cruise Line, sull’analisi delle infrastrutture dedicate alla crocieristica nell’Adriatico, e due sessioni parallele dedicate, rispettivamente, al futuro della nautica nell’area (“Quale futuro per la nautica nell’Adriatico?”) e alla realizzazione di nuovi collegamenti via ferry (“Focus ferry: costruire nuove rotte”).
Uno spazio economico all’interno del quale le diverse forme di maritime tourism, con i loro processi produttivi capaci di coinvolgere e favorire numerose topologie di attività (non solo turistiche), investimenti e iniziative imprenditoriali, possono trainare un più complessivo sviluppo sociale, economico ed occupazionale nel rispetto di un’ampia sostenibilità, non solo ambientale.
E ancora, un’area dalle grandi potenzialità che sarà possibile sviluppare pienamente solo se i Paesi che su di essa si affacciano, e con essi gli operatori privati, lavoreranno congiuntamente per promuoverne l’identità di unica destinazione turistica.
Questi, in sintesi, i messaggi principali della seconda edizione di Adriatic Sea Forum – cruise, ferry, sail & yacht, l’evento internazionale e itinerante ideato e organizzato da Risposte Turismo in partnership con l’Autorità portuale di Dubrovnik e con il Comune di Dubrovnik e con il supporto del Dubrovnik Tourist Board e di ACI.
Nella giornata conclusiva del forum le tematiche trattate hanno riguardato lo sviluppo e la gestione delle marine turistiche, realtà così importanti nella crescita del turismo nautico nell’area, e il contributo che la crocieristica ha assicurato e potrà continuare ad assicurare agli operatori e alle realtà territoriali coinvolte grazie ad un modello di gestione del business articolato e diffuso.
Il forum si è chiuso con una sessione dedicata a discutere del futuro sviluppo dell’area in una logica di sostenibilità, declinata quest’ultima non solo nella classica accezione ambientale, quanto in quella più articolata e comprendente i lati economici, imprenditoriali, sociopolitici.
Nel corso della sessione è stata ancora una volta ribadita la necessità di una maggiore cooperazione tra i Paesi che si affacciano nell’area ricordando, attraverso più punti di vista, quanto lo sviluppo economico per i territori possa generare e garantire, più che comprometterne, la sostenibilità.
Sono state inoltre ricordate le iniziative che la Commissione Europea, attraverso specifiche strategie, sta portando avanti relativamente allo sviluppo della macro regione Adriatico-Ionica e, più in generale, alle politiche di sostegno al maritime tourism.
L’edizione 2015 del forum è stata ancora una volta un’occasione di discussione e lancio di nuove iniziative commerciali e di cooperazione. Ne è un esempio l’avvio di un progetto tra le marine dell’Adriatico, che vede in prima fila le associazioni Assomarinas per l’Italia e ACI per la Croazia e che fungerà da piattaforma per futuri accordi ai quali potranno aderire altre associazioni e singoli operatori per una migliore organizzazione e promozione del turismo nautico nell’area.
[/hidepost]