Le linee guida per la nuova normativa di riferimento sui dragaggi nei porti italiani
ROMA – “Esiste oggi un livello di conoscenza scientifica tale – ci ha detto Francesco Messineo in margine al convegno – che ci permette di classificare bene i sedimenti andando a distinguere quella piccola percentuale di questi, che richiede una gestione attenta per l’ambiente e smaltimenti costosi, dall’altra larga parte che può essere gestita in modo più semplice ed economico”.
“Fino ad oggi l’unica opzione nei porti SIN è stata quella più costosa – afferma Messineo – ma ora esiste una nuova disponibilità da parte del ministero dell’Ambiente. In questo convegno abbiamo sentito che tutto il mondo scientifico è d’accordo sul più realistico approccio: così l’Ispra e così le Regioni. A questo punto finalmente possiamo fare la sintesi delle metodologie più adeguate: chi propone di fare i dragaggi ovvero le Autorità portuali facciano bene le caratterizzazioni, in particolare le prove eco-tossicologiche dalle quali oggi si può capire se i sedimenti sono o non sono tossici.
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