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DOPPIO DOCUMENTO

Il centrosinistra unito: altolà alla concessione temporanea dei primi lotti

Messaggio al governo: stop polemiche, facciamo ognuno la propria parte

LIVORNO. L’alleanza di centrosinistra che governa il Comune di Livorno scende in campo sul tema incandescente della Darsena Europa. Lo fa per dire che è «necessario non perdere tempo e capitalizzare il lavoro di questi anni». Lo fa mettendo le firme dei dirigenti locali di tutta la costellazione di forze di maggioranza: Alberto Brilli (Pd), Denise Bertozzi (Sinistra Italiana), Sonia Baronti (Psi), Cinzia Simoni (Livorno Civica), Angie De Santi Simonini (Protagonisti per la Città), Riccardo Nocchi (Più Europa), Alfio Baldi (Italia Viva) e Gabriele Volpi (Europa Verde).

Una manciata di ore più tardi, sullo stesso argomento arriva un altro documento: stavolta non della coalizione bensì del solo Pd. Anch’esso sottoscritto dal segretario dell’Unione comunale, Alberto Brilli, ma in questo caso insieme al segretario della federazione dem Alessandro Franchi e alla segretaria del Circolo Pd Economia marittima Simonetta Bagnoli.

Andiamo per ordine e guardiamo in primis al documento della maggioranza di centrosinistra. Senza tanti giri di parole, invita a evitare di perdere tempo: il tema della concessione temporanea dei lotti 1 e 2 è «un falso problema». Tradotto: è «del tutto evidente e pacifico» che, data «la coincidenza temporale tra la messa a disposizione dei piazzali e l’iter per l’individuazione del partner privato per la Darsena», allo stesso soggetto venga «affidata la gestione e il completamento dei primi lotti». Aggiungendo poi: «Soltanto l’investimento necessario all’asfaltatura dell’area, non renderebbe economicamente sostenibile altra soluzione».

Dunque, d’accordissimo con l’idea di «mettere a reddito nel più breve tempo possibile le ingenti risorse pubbliche investite, nell’interesse generale della collettività». Proprio per questo, le forze della coalizione del centrosinistra livornese tornano a ripetere quant’è indispensabile che alla realizzazione della Darsena Europa «si affianchi un rinnovato impegno del governo» relativo alla rete infrastrutturale territoriale: sono «uniche» le opportunità date da «una rete intermodale che vede in un raggio di pochissimi chilometri un porto, un interporto (che dovrà essere un vero e proprio retroporto) e un importante scalo aeroportuale», oltre a essere inseriti nella direttrice Mediterraneo-Scandinava Ten-T». Dunque, l’espansione del porto verso mare ha bisogno dell’adeguamento nell’altra metà che è il lato terra: c’è da scongiurare strozzature derivanti «da una sorta di “collo di bottiglia”» e di «collegamenti non sufficienti».

I firmatari puntano alla definizione di un nuovo «“accordo di programma” che veda la collaborazione di tutti gli enti preposti (dagli enti locali al governo) nel rispetto delle reciproche responsabilità e funzioni istituzionali». Un patto – si sottolinea – che «individui le risorse per investimenti viari e ferroviari, tecnologici ed energetici (ponendosi l’obiettivo dell’autosufficienza del nostro scalo nel rispetto e tutela ambientale)». L’interlocutore ricercato è il governo di centrodestra: alt al solito teatrino, meglio sgomberare il campo «da inutili polemiche strumentali, talvolta usate per eludere responsabilità: impegniamoci ognuno quota parte a servizio del territorio». Le forze politiche e istituzionali ma non solo loro: «Oltre ad una ferma volontà politica e istituzionale, questa visione complessiva di sviluppo – si ribadisce – ha bisogno della condivisione di intenti da parte delle realtà associative del territorio, delle categorie economiche, del mondo sindacale, di quella cittadinanza diffusa».

Palazzo Rosciano a Livorno, è la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale

C’è in calendario anche il rinnovo dei vertici dell’Autorità di Sistema Portuale: sotto il segno di questo clima differente, il documento non butta sul tavolo un nome attorno al quale dar battaglia. Si affida al fatto che il presidente della Regione Eugenio Giani e il ministero «sapranno interpretare l’interesse generale». Qualcosa di diverso, però, da una delega in bianco: ci vogliono «tempi rapidi» e convergenza su: 1) «una governance autorevole e di indubbia competenza»; 2) che sappia interpretare «la continuità strategica e di visione»; 3) che permetta di «rispettare le tempistiche previste per la realizzazione dell’opera». Con una doppia sottolineatura che vale la pena di tener presente. L’una è per la Regione: a Giani va «il nostro pieno sostegno», gli va «riconosciuto come abbia da sempre ritenuto strategica l’opera». L’altra, meno scontata, è per il ministero: «Abbiamo apprezzato la volontà di non fare forzature (come da dichiarazioni del viceministro Rixi)». Come dire: possiamo ragionare pragmaticamente per lo sviluppo anziché prometterci sberle. Il Vietnam delle banchine non fa bene a nessuno, men che mai al porto. Da leggere anche guardando alla nomina al timone dell’Autorità di Sistema e in vista di quel che si muove nel futuro di Darsena Toscana e Darsena Europa?

Detto per inciso, emerge un giudizio positivo sull’«attività svolta in questi anni dalle istituzioni regionale e locali, dagli enti interessati, dall’Autorità di sistema»: è stata «fondamentale, come la caparbia volontà politica di credere nel progetto, quando molti, gli stessi che oggi fanno a gara per intestarsi meriti, osservavano con diffidenza, se non contrarietà, tutti i passaggi che negli anni si sono susseguiti». L’arcipelago del centrosinistra labronico spende una doppia indicazione: da un lato, i tempi per l’intesa tra Regione e ministero («non sono una variabile indefinita»); dall’altro, la richiesta di certezza dell’avvio e del completamento delle opere («nei tempi annunciati»).

Anche nella nota dei tre dirigenti Pd la lingua batte dove il dente duole: analogamente al documento della coalizione delle firme, il secondo punto fissa i riflettori su «avvio del percorso per il terminal della Darsena Europa  bandi di gara».  Pure qui si dice «fondamentale procedere al più presto»: sia, da un lato, per «garantire trasparenza e partecipazione da parte di altri operatori interessati» sia, dall’altro, per «mantenere alta l’attrattività del progetto nei confronti di investitori internazionali». La procedura a evidenza pubblica – si afferma – è «un passaggio cruciale per la realizzazione e la gestione».

Dito puntato contro «l’utilizzo anticipato a lotti delle aree di colmata»: risulta «poco chiaro e sicuramente con molti problemi rispetto alla futura assegnazione dell’opera al soggetto privato che realizzerà il terminal container». Il documento dei vertici Pd insiste sul fatto che «i tempi e i costi di un’assegnazione temporanea e provvisoria delle aree risultano essere in contrasto con le esigenze di svolgere al più presto la gara per la Darsena Europa». Per Franchi, Brilli e Bagnoli è semmai «altra cosa la previsione di messa in operatività delle aree per lotti»: potrà essere sviluppata – si ribadisce – «all’interno dei progetti che i vari privati che parteciperanno alla gara potranno proporre». Per i dem l’ultima cabina di regia svolta in prefettura è la riprova che «una assegnazione temporanea e provvisoria di lotti, nell’attesa della gara, non può avvenire prima di molti mesi e con costi realizzativi molto alti per chi vorrà proporsi».

L’interno del microtunnel sotto i fondali del canale d’accesso al porto di Livorno

A differenza del testo sottoscritto dall’intero centrosinistra, i tre dirigenti Pd indicano anche altre questioni da portare sotto la lente: 1) completamento del microtunnel per l’allargamento del canale di accesso al porto; 2) accelerazione dello “scavalco” ferroviario sulla direttissima porto-interporto; 3) ripristino dei finanziamenti per i raccordi ferroviari; 4) decollo reale della “Zona Logistica Semplificata” (Zls). A ciò si aggiunga, sul fronte dell’organizzazione del lavoro, una «nuova mappatura del lavoro», oltre a percorsi di formazione mirati («è essenziale favorire il ricambio generazionale e accrescere la professionalità, in vista del percorso di gara relativo all’articolo 17 e al ruolo strategico dell’Agenzia per il lavoro portuale per i picchi di attività»).

Pubblicato il
23 Aprile 2025
di ROBERTO CREMONESI

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