BRUXELLES – Assarmatori ha accolto con soddisfazione la posizione del Governo italiano assunta nel Consiglio dei Ministri dei Trasporti dell’Unione Europea dove il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha presentato, insieme ai ministri di altri otto Stati Membri tra cui i Paesi marittimi mediterranei, una dichiarazione per chiedere nuovamente alla Commissione Europea di monitorare in modo predittivo e sanare in via preventiva gli effetti distorsivi causati dall’applicazione dell’Emission Trading System (ETS) al settore marittimo.
“Reiterando l’appello già espresso nei Consigli Trasporti del dicembre del 2023 e dello scorso giugno – spiega il presidente di Assarmatori Stefano Messina – l’Italia ha redatto e presentato un documento che mette chiaramente in luce le criticità e i rischi causati dalla recente inclusione del settore marittimo nell’ETS. Come noto, la Direttiva non tiene in considerazione le peculiarità dei segmenti più fragili del settore marittimo, creando alti rischi di trasferimento delle emissioni, anziché riduzione, con conseguente perdita di competitività e di business, in primo luogo nelle attività di trasbordo di contenitori ma anche nelle Autostrade del Mare. La Commissione Europea sta monitorando questi rischi con una metodologia inadeguata, a cui ha accompagnato azioni correttive insufficienti. In questo contesto, l’Italia e gli altri Stati firmatari della dichiarazione hanno ribadito la necessità di una metodologia efficace e predittiva per monitorare il mercato, e chiesto alla Commissione di intervenire suggerendo azioni correttive, come allineare il sistema ETS alle future misure globali di riduzione delle emissioni dello shipping di cui sta discutendo l’IMO”. “Nel dibattito pubblico avvenuto in Consiglio tra gli Stati Membri – prosegue Messina – è emersa ancora una volta la posizione dei Paesi nordici, sostanzialmente favorevoli all’approccio tenuto dalla Commissione Europea, mentre è ormai evidente la consapevolezza diffusa tra gli Stati Mediterranei di come sia urgente invertire la rotta rispetto ad un approccio metodologico fragile ed alla volontà manifesta di non intervenire preventivamente, nonostante i campanelli d’allarme siano molteplici. Riteniamo positiva questa convergenza: da ormai più di tre anni stiamo evidenziando, a tutti i livelli, tali criticità. Ringraziamo il ministro Matteo Salvini, il vice ministro Edoardo Rixi e tutte le forze politiche che danno voce alle richieste e alle preoccupazioni dell’intero cluster marittimo-portuale per questo ulteriore passo avanti a tutela del settore. Sarà indispensabile concretizzare nel corso del prossimo anno l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi”.
La dichiarazione redatta dall’Italia è stata firmata anche da Bulgaria, Cipro, Grecia, Malta, Portogallo, Romania e Spagna.