LONDRA – Questa volta sembra proprio che si faccia sul serio. La notizia è che una grande nave Valemax, cioè da carico rinfusi, istallerà entro l’anno prossimo sei rotori a vento derivati dalla sperimentazione di Anton Flettner ai primi del novecento. I rotori Flettner sono stati già provati, negli ultimi dieci anni, su piccole navi, ma in quella dimensione i risultati sono stati modesti. Sulla Valemar Tubarau, che è una delle navi più grandi del mondo (400 mila mdwt) si è calcolato che l’istallazione dei rotori consentirà di ridurre ilconsumo di carburante e quindi le relative emissioni da un minimo dell’8% a un massimo del 12%. Per una nave di quelle dimensioni destinata ai viaggi tran oceanici non si tratta di poco.
I rotori sono realizzati dall’inglese Anemoi Marine Technologies e la nave è del noleggiatore Vale, che trasporta minerali e vari altri carichi da almeno quattro anni sulle rotte d’altura. I rotori, cinque o sei a seconda del progetto (ne saranno dotati anche le altre quattro unità della serie) sono alti 35 metri, hanno un diametro di 5 metri e possono essere abbattuti in coperta quando la nave è ferma o in condizioni di non rendimento. Il sistema funziona secondo un principio del tutto naturale e senza alcun motore: Flettner aveva notato che il vento, soffiando verso un oggetto cilindrici rotante in verticale, crea un movimento perpendicolare al suo fluire. Su modelli che l’ingegnere tedesco aveva sperimentato il rendimento del sistema, che spingeva il modello controvento facendolo avanzare, era superiore a quello di un sistema di vele tradizionale. Ci sono voluti più di cent’anni perché i rotori Flettner venissero di nuovo riesumati. Ma a quanto pare è l’inizio della loro era,