La resurrezione dell’ex Silos

Nella foto (da sx): Breda, Riposati, Guerrieri.

LIVORNO – È tempo di celebrazioni, alcune delle quali forse più motivate dalle  prossime consultazioni elettorali che non dai reali valori storici o culturali.

Fa eccezione, mettendo d’accordo tutti, la tre giorni – che si conclude oggi, sabato – per ricordare l’inaugurazione del grande Silos dei grani in quello che era il cuore del vecchio Porto Mediceo.

Cent’anni di esistenza, e contro le sue strutture in cemento armato e pozzolana non ce l’han fatta nemmeno i devastanti bombardamenti dell’ultima Guerra Mondiale. Anche le superfetazioni del dopoguerra non hanno inciso sulla sua ormai quasi inutile presenza. Ma è rimasto un simbolo: e per chi naviga, specie nel diporto, il Silos è fin dal lontano orizzonte il primo avvistamento del porto, insieme al “quasi” grattacielo di piazza Roma.

Nella foto: Area Sgarallino.

L’imponente opera di restauro è stata presentata alla stampa martedì scorso, con l’anteprima dei due ponderosi volumi rispettivamente sul passato e sul futuro dell’area dove sorge. Una seconda giovinezza si apre per l’antico Silos dei grani del porto. E fa intravedere un prossimo (si spera) futuro per una riappropriazione dell’area portuale medicea da parte della città e anche del turismo delle crociere. 

È in corso, in sostanza, una specie di rivoluzione, ma non solo a parole e a promesse: nella conferenza stampa di martedì in Camera di Commercio per annunciare la tre giorni di celebrazioni, sono stati presentati progetti, ma anche specialmente fatti già concreti. Tra questi, una parte sostanziosa di restauri interni, l’annuncio del trasferimento nell’ex Silos di alcuni uffici dell’Autorità di Sistema Portuale dalla sede di palazzo Rosciano, l’utilizzo museale di sale che non conoscevano vita da decenni.

Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*