Authority livornese, tutti i numeri del presidente (uscente)
Il commissario Guerrieri: abbiamo centrato ogni obiettivo
LIVORNO. Palazzo Rosciano, quartier generale del “governo” dei porti di Livorno e Piombino (più l’Elba), ce la mette tutta per accreditarsi come «un ente in salute, tempestivo nei pagamenti delle fatture, e con una efficiente capacità di programmazione delle opere pubbliche»: la presenta come «la fotografia che emerge dal bilancio consuntivo e dalla relazione annuale 2024». Non è tutto: l’Autorità di Sistema Portuale (Adsp) del mar Tirreno Settentrionale tiene a ribadire di aver «centrato per il 2024 tutti gli obiettivi istituzionali che si era prefissata di raggiungere». Di più: rivendica di esser riuscita a «rispettare pienamente il cronoprogramma annuale relativo all’avanzamento degli interventi previsti nel Programma Triennale delle Opere» e di aver conseguito «gli obiettivi prefissati dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti». E ancora: di aver raggiunto «anche il traguardo della “cantierizzazione” delle opere previste dal “Fondo Nazionale Complementare”, con l’avvio, a dicembre, degli interventi relativi al “cold ironing” (elettrificazione delle banchine così da fornire energia da terra alle navi in sosta, ndr) nei porti di Livorno, Piombino e Portoferraio».

Luciano Guerrieri, prima presidente e ora commissario dell’Authority livornese (a destra), insieme al dirigente amministrativo Simone Gagliani
Il comitato di gestione ha dato semaforo verde ai conti dell’istituzione portuale: illustrati dal dirigente amministrativo Simine Gagliani, al tirar delle somme mostrano un avanzo di amministrazione di 86,9 milioni di euro («dimagrito nel corso dell’anno di 12 milioni»). Quanto a tasse portuali e di ancoraggio, l’ente fa sapere di aver «incamerato nell’anno 24,2 milioni di euro, registrando nel complesso entrate correnti per un totale di 43 milioni». È da ricordare che nello scorso anno l’Authority labronica ha complessivamente messo sul tavolo 57,9 milioni di euro «per l’ammodernamento dei porti del Sistema»: fra questi, ammonta a 42,5 milioni la cifra erogata dallo Stato e destinati in quota parte agli interventi di mitigazione ambientale del waterfront e di mitigazione paesaggistica del porto di Piombino («per un totale di 25 milioni di euro»).
Altre risorse sono state destinate: 1) alla «realizzazione di un impianto fotovoltaico in un’area nel Comune di Collesalvetti» (4,7 milioni di euro); 2) alla «ultimazione del nuovo “punto di controllo frontaliero” nel porto di Livorno» (2,9 milioni di euro); 3) alla costruzione di «un Impianto fotovoltaico su pensiline in un parcheggio nel Comune di Piombino» (1,2 milionidi euro).
Rientrano in questo capitolo – viene fatto rilevare in questa disamina delle principali cifre di bilancio – anche i 10,6 milioni che sono stati destinati all’Interporto di Guasticce per creare un nuovo “magazzino del freddo” (7,1 milioni sono arruvati dai fondi del “Next Generation Ue” del Pnrr, per i restanti 3,5 milioni si è attinto a entrate proprie). L’ente ricorda che complessivamente ha finanziato con le risorse proprie «opere per un totale di 5,17 milioni di euro».

Palazzo Rosciano a Livorno: è la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale
Relativamente alle uscite correnti, l’Authority di Palazzo Rosciano sottolinea di avercela fatta a «ridurre nel 2024 i già ottimi tempi di pagamento delle fatture per la corresponsione di beni e servizi». Si fa riferimento, in particolare, all’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti: è un “termometro” che prende in considerazione, per ciascuna fattura, i giorni effettivi intercorrenti tra la data di scadenza della fattura o richiesta equivalente di pagamento: l’ente livornese annota di aver pagato con «una media di 10,8 giorni di anticipo rispetto alle scadenze contrattuali», in tal modo ha più che raddoppiato l’anticipo medio registrato lo scorso anno (4,6 giorni).
Sul versante delle verifiche ispettive, viene messo in rilievo nella relazione annuale che sono state effettuate «185 verifiche ispettive, con un incremento del 110% rispetto ai risultati dell’anno precedente»: questo significa che sono state «rafforzate le attività di controllo in porto».
L’Authority si dice più che soddisfatta di quanto ha fatto sul fronte dell’implementazione e della semplificazione degli strumenti informatici: il riferimento – si afferma – è alla «pubblicazione del bando di gara per l’affidamento di una serie di interventi migliorativi del “Tuscan Port Community System”, il sistema che digitalizza e semplifica i flussi informativi collegati alle operazioni di importazione ed esportazione della merce nel porto di Livorno». Idem dicasi riguardo alla formazione: l’Adsp è riuscita a coinvolgere in attività formative «il 98% dei dipendenti della Port Authority» e ha ammesso al finanziamento otto progetti formativi finalizzati all’innalzamento generale delle competenze e delle professionalità dei lavoratori del porto.
Il commissario straordinario Luciano Guerrieri tira le somme e dice di veder rosa: «Dalla relazione annuale e da quella contabile emerge un quadro positivo per il governo dei nostri porti». E aggiunge: «Nel complesso, negli ultimi cinque anni l’Adsp livornese ha investito più di 800 milioni di euro per l’ammodernamento delle proprie infrastrutture». A giudizio di Guerrieri, in questi anni è stato «premiato il percorso intrapreso dall’ente sul fronte di una gestione virtuosa dei propri conti». Il commissario parla dello sforzo di contenimento delle spese, ma anche del fatto che tirare la cinghia «non ci ha però impedito di portare avanti le necessarie opere di infrastrutturazione previste dal programma triennale delle opere, con uno sguardo attento alla sostenibilità ambientale e all’innovazione digitale».
Guerrieri ha concluso mettendo laccento su quelli che considera due fiori all’occhiello: da un lato, la tempestività dei pagamenti per le forniture; dall’altro, il miglioramento delle attività di controllo in porto.
Canta vittoria anche il segretario generale dell’ente, Matteo Paroli, fresco di nomina al timone dell’Authority genovese: «Anche per quest’anno abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che il ministero competente ha attribuito al presidente e, a scendere, a tutta la struttura. Per il numero due dell’istituzione, dal quadro di insieme emerge una «accelerazione sulle spese in conto capitale» e un rafforzamento delle attività anti-corruzione, oltre a incrementare la sicurezza e adeguando i servizi informatici esistenti con il trasferimento degli stessi nel cloud nazionale». L’ultima sottolineatura riguarda i costi del personale: questa voce nei conti dell’ente è «pari al 31% delle spese complessive», cioè «in linea con quelle sostenuti da una società privata».