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L'ANNUNCIO

È ufficiale: il ministero vuole Matteo Paroli al timone di Genova

Ora ci vuole il sì della Regione (c'è già). Dietro le quinte gli effetti sul toto-nomine

Matteo Paroli durante una conferenza alla Versiliana

LIVORNO. Matteo Paroli stavolta la valigia ha ricominciato a farla davvero: l’aveva fatta e sfatta, poi rifatta e ri-sfatta nelle scorse settimane dopo che era stato dato già quasi per seduto – ma forse no, ma vedrai sì, ma magari chissà – sulla poltronissima di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale che, con l’etichetta di “Ports of Genoa”, governa le banchine di Genova, Pra’, Savona e Vado Ligure. Il ministero dei trasporti ha messo nero su bianco il nome dell’attuale segretario generale dell’Authority di Livorno-Piombino e l’ha comunicato al presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, chiamato a dare il consenso su tale scelta.

Paroli, classe ’69, compleanno nello stesso giorno di tipini come Tayyip Erdogan e Ariel Sharon (ma anche Michel Houellebecq e Buffalo Bill), è un avvocato di talento che nell’Authority di Livorno è stato dirigente, salvo poi andare ad Ancona a fare il numero due dell’istituzione portuale, tornando successivamente a Palazzo Rosciano, sede dell’Authority labronica. Nel frattempo, oltre a consigli d’amministrazione e cattedre universitarie, anche un posto nel team di superlegali di Espo, l’organizzazione che raggruppa le istituzioni dei porti in mezza Europa.

Apprezzato in misura talmente bipartisan che negli anni ‘90 era stato di fatto la guida della “macchina” durante la durissima fase dei commissariamenti per iniziativa  dei governi di centrodestra e adesso ha incassato un forte sostegno da parte dei sindacati Cgil Cisl Uil scesi in campo per chiedere che gli venisse affidata la presidenza come successore di Luciano Guerrieri

Dunque, per adesso è una designazione e non ancora la formalizzazione di una nomina effettiva. Oltre alla condivisione da parte dei vertici della Regione competente per territorio, bisogna passare al vaglio pure delle commissioni di Camera e Senato: ha un certo peso politico ma è comunque un parere non vincolante. È dopo i giudizi delle commissioni che si arriverà al decreto di nomina che insedia il nuovo presidente dell’istituzione portuale genovese.

Il viceministro Edoardo Rixi durante l’ultima visita a Livorno: il sopralluogo alla vasca di colmata della Darsena Europa, a sinistra il numero uno dell’Authority livornese Luciano Guerrieri

Siamo perciò all’inizio della procedura di nomina, ma questa pare una distinzione da azzeccagarbugli. Per una serie di motivi politici: a cominciare dal fatto che Genova deve chiudere questa lunghissima fase di commissariamento e deve mettersi alle spalle il terremoto giudiziario che ha fatto saltare per aria gli assetti di potere nel porto ligure che è (e se lo sente parecchio…) la “capitale” della portualità made in Italy.

È vero che in passato Genova ha fatto le barricate contro candidature di presidenti “forestieri” che mettano il naso in mezzo alle loro gru, ma se tutto questo dovesse coagularsi attorno a qualcosa lo potrebbe fare se  il presidente della Regione Liguria si mettesse di traverso. Non sembra per niente così: ad esempio, Telenord, storica emittente ligure, riporta una frase di Bucci che dice moltissimo: «È una buona notizia per Genova, è una buona notizia per tutti, ora si parte». E se vi sembra troppo british una reazione del genere, ecco cos’altro ha aggiunto: «Ho contato i minuti da quando ho letto la lettera del ministro a quando ho firmato e sono passati purtroppo 12 minuti, non i 4  secondi che pensavo io».

Sì, vabbè, ma è la situazione, poi c’è parlare nel nome e cognome del prescelto: guardate che qui Bucci è ancora più esplicito: «L’ho incontrato, – è “Shipping Italy” a riportarlo – mi ha fatto veramente un’ottima impressione». Non la spende a casaccio, devono aver discusso un (bel) po’: «È una persona motivata che considera assolutamente importante l’allineamento tra le amministrazioni e soprattutto il fatto che il porto fa parte della città e fa parte della regione: quindi dobbiamo assolutamente lavorare tutti assieme». Per capirci, siamo già a discutere delle urgenze («ci sono molte domande di concessioni, ma anche piccole, che aspettano una risposta»), delle nuove infrastrutture («bisogna lavorare bene per la diga, per costruire la parte B, fare le infrastrutture che vanno finite per la Sopraelevata portuale»), del nuovo piano regolatore portuale («va fatto però in maniera moderna, io credo in un piano che definisce il futuro non che fotografa il presente»).

L’annuncio è arrivato dal viceministro Edoardo Rixi, plenipotenziario leghista sul fronte dei porti all’interno del ministero guidato dal suo capo Matteo Salvini. Era da settimane che Rixi andava in pressing su Paroli: ma non è questione solo di Paroli. È stato lo stesso Rixi a dirlo durante l’inaugurazione del nuovo parco delle Dune, come segnala “la Repubblica”. «Il tema è generale, siamo nella fase di nomina di tutti i presidenti: si comincia da Genova». Annunciando anche il nuovo nome al timone della Capitaneria di Porto di Genova: l’ammiraglio Piero Pellizzari il sabato dopo Pasqua passerà la Direzione Marittima della Liguria nelle mani del controammiraglio Antonio Ranieri. Detto per inciso, questo crea un problema in più: l’esigenza di nominare in nuovo vertice dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, a Messina Ranieri è attualmente commissario straordinario dell’istituzione portuale. E Rixi: «Sì, si parte da Genova, ma è solo l’inizio».

Questo significa una cosa: sul tavolo di Rixi (e di Salvini) c’è una lista di nomi già pronta o quasi, ciascuno per ogni casella delle Autorità di Sistema Portuale in attesa di nomina. Da tradurre: la nomina di Paroli è una delle scelte ad alto peso specifico ma dentro un contesto ben più largo, molto più largo. Con una conseguenza: non sarà così semplice mettersi di traverso su un nome. È per questo che l’iter di nomina di Paroli è agli inizi ma è difficile che qualcuno si prenda la briga di farlo saltare. A meno che…

Il leader leghista Matteo Salvini

C’è un unico aspetto che non consente di dare già per acquisito l’ingresso di Matteo Paroli in quel gioiello metà medievale e metà rinascimentale che è Palazzo San Giorgio, quartier generale del governo del porto genovese. Solo che Paroli non c’entra per niente: se all’interno della maggioranza che regge il governo Meloni, qualcuno volesse ridurre a più miti pretese le aspirazioni di Matteo Salvini che torna a chiedere per sé il ministero dell’interno (ora in mano a Piantedosi, che non vuole farsi da parte), è facile capire che potrebbe diventare un bersaglio il “castello di mediazioni” costruito con certosina pazienza da Rixi attorno alle nuove Autorità di Sistema Portuale, oltretutto coinvolgendo anche in certo qual modo le opposizioni. Una cannonata contro la Lega, e senza prender direttamente di mira il leader appena riacclamato. Ma queste sono dietrologie buone solo per retroscenisti in servizio permanente effettivo

“ShipMag” nei giorni scorsi ha fatto la “Snai” del toto-presidente per ciascuna delle Autorità di Sistema Portuale prese nel vortice delle nomine. A Genova Paroli veniva dato probabile al 55% (con competitori come Carlo De Simone al 25% e Enrico Musso al 15% più un outsider senza indicazione del nome al 5%. Paroli, a meno di clamorosissime sorprese, va lì. Ma a questo punto c’è da chiedersi qualcos’altro: Paroli era dato al 30% di probabilità pure nel toto-Authority sulla ruota di Livorno-Piombino. Quel 30% sparisce, ma a chi va? Il direttore Teodoro Chiarelli nel suo “borsino” dei papabili, indica anche Luciano Guerrieri, presidente uscente (e attuale commissario) al 30% e, con la stessa percentuale (30%)  l’avvocato piemontese ed ex deputato dem Davide Gariglio (più l’incognita di un “mister x” al 10%).

Mauro Zucchelli

Davide Gariglio, avvocato piemontese, ex deputato dem

LA SPEZIA: LA REAZIONE. Qui il link alla nota con cui la comunità portuale spezzina chiede che, dopo Genova, sia affrontata subito la questione della nomina al vertice dell’Autorità di Sistema Portuale che he sede a La Spezia e comprende anche le banchine di Marina di Carrara

Pubblicato il
11 Aprile 2025
di MAURO ZUCCHELLI

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