Romito e ss 206 chiusi ai Tir per sei mesi: «Danno per le imprese locali»
Cna: preavviso di soli 7 giorni, serve un fondo per gestire i rimborsi
LIVORNO. Non è una novità che in estate ai camion venga parzialmente interdetto il transito a sud di Livorno tanto sull’Aurelia nella zona del Romito (da Maroccone a Chioma) quanto sull’ex ss 206 Emilia (da Collesalvetti al Malandrone), ma stavolta l’ordinanza del prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, ha esteso a sei mesi il periodo di divieto e per l’intero arco orario delle 24 ore. Gli artigiani della Cna non ci stanno e protestano: l’organizzazione di categoria si dice «sorpresa e contrariata».

Il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, a sinistra il sindaco labronico Luca Salvetti
Il motivo? La Cna dice di comprendere e condividere «le ragioni di sicurezza stradale che hanno da sempre motivato le passate ordinanze di parziale chiusura estiva al traffico pesante» ma – si sottolinea – adesso il provvedimento è arrivato «con un preavviso di appena sette giorni dall’entrata in vigore» (si parte il 15 aprile e si andrà avanti fino a metà ottobre). Oltretutto, senza che si sia sprovveduto a organizzare «un sistema di ristori dei maggiori costi che dovranno sostenere le imprese locali di autotrasporto che per lavoro transitano quotidianamente su quelle tratte». C’è il costo del pedaggio – si afferma – e ci sono i costi in più per «maggior chilometraggio e maggiori tempi di guida, assolutamente non prevedibili in questa misura rispetto agli scorsi anni in cui la chiusura era per circa un mese e mezzo».
Non solo: la Cna dice che «lascia interdetti gli operatori» il fatto che l’ex ss 206 venga chiusa al traffico pesante in maniera «così anticipata, totale e prolungata» («anche nei giorni feriali e perfino nelle fasce notturne nei mesi non estivi»).
Ai comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano, alla Camera di Commercio e alla Provincia di Livorno l’organizzazione degli artigiani si rivolge perché «diano urgentemente garanzie degli importi da stanziare da parte di ogni ente per creare un fondo con cui compensare i maggiori costi imposti alle imprese dell’autotrasporto». Agli enti viene chiesto anche di intervenire perché «insieme alla società autostradale Sat venga codificata la modalità per la determinazione informatica dei transiti effettuati dalle stesse dai caselli di Collesalvetti e Rosignano, così come discusso nella riunione tenutasi la settimana scorsa in prefettura».