Energia, la nuova frontiera sono le batterie al sodio
Tiso: materiale abbondante in natura, consentono un futuro più sostenibile

Carmela Tiso
ROMA. Per quanto finora le batterie al litio siano considerate indispensabili per la transizione energetica, esiste la possibilità di «un’alternativa promettente»: le batterie al sodio. A richiamare l’attenzione su questa opportunità è Carmela Tiso, portavoce nazionale di Accademia Iniziativa Comune, segnalando che però, a dispetto del «loro enorme potenziale», se ne parla ancora troppo poco: eppure – afferma – è «tempo di accelerare la ricerca e lo sviluppo per garantire un futuro energetico più sostenibile e accessibile».
Fra le ragioni che consiglierebbero di puntare sul sodio, Tiso indica in primo luogo il fatto che il sodio è «un elemento abbondante in natura e la sua estrazione è più economica e sostenibile rispetto a quella del litio». In poche parole, per l’esponente di Accademia Ic questo si tradurrebbe in una «minore dipendenza da risorse critiche e una filiera produttiva più stabile». Quanto all’aspetto tecnologico, le batterie al sodio funzionano in modo simile a quelle al litio («con il movimento degli ioni tra anodo e catodo per accumulare e rilasciare energia»). Ma con alcuni vantaggi da non sottovalutare: 1) materiali più economici; 2) maggiore sostenibilità; 3) resistenza alle temperature estreme.
Tuttavia, benché sia una strada assai interessante, non mancano intralci e intoppi sulla strada dello sviluppo delle batterie al sodio: 1) ha una densità energetica inferiore rispetto alle batterie al litio; 2) la produzione risulta «ancora limitata»; 3) gli investimenti sono «insufficienti».
Per Tiso «fare di più si può e si deve, anche e soprattutto per le applicazioni strategiche delle batterie al sodio, che non sostituiranno completamente il litio, ma potranno affiancarlo in settori chiave: ad esempio per l’accumulo di energia rinnovabile, per la mobilità elettrica a basso costo e per l’elettronica di consumo». Dal quartier generale di Accademia Iniziativa Comune si insiste sul fatto che le batterie al sodio «rappresentano una tecnologia strategica per un futuro più sostenibile e accessibile». Tiso ammette che sussistono «alcuni limiti tecnici ancora da superare», resta però il fatto che «il loro potenziale è enorme, soprattutto per ridurre la dipendenza dal litio e abbattere i costi dell’energia rinnovabile». C’è bisogno che governi e aziende investano adeguatamente su questo fronte: «Potremmo assistere a una vera rivoluzione nel settore delle batterie nei prossimi anni».