Fs e Protezione Civile, alleanza per il rischio calamità
Cosa prevede il protocollo firmato da Ciciliano e Donnarumma

Da sinistra: il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano e l’amministratore delegato del Gruppo Fs, Stefano Antonio Donnarumma
ROMA. Durerà cinque anni (con possibile proroga per un ulteriore anno), punta a una alleanza di fronte eventuali emergenze così come alla prevenzione dei rischi legati alla mobilità ferroviaria (ma anche stradale e marittima). Può essere riassumibile così la ragione del nuovo protocollo d’intesa che il Dipartimento della Protezione Civile e il Gruppo Fs (Ferrovie dello Stato Italiane) hanno messo nero su bianco: l’hanno siglato il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, e l’amministratore delegato del Gruppo Fs, Stefano Antonio Donnarumma.
«Il consolidato rapporto di collaborazione tra la Protezione Civile e le Ferrovie dello Stato si rafforza ancora di più grazie al nuovo accordo», dice Ciciliano: «Il coordinamento e le procedure prestabilite rappresentano strumenti fondamentali nelle emergenze: lo stesso vale per la cooperazione in ambito di prevenzione e formazione, in particolare nelle attività per le esercitazioni congiunte che svolgono una funzione decisiva».
«Il Gruppo FS ha una lunga tradizione di impegno nella pianificazione e nella gestione delle emergenze», sottolinea Donnarumma: «La mobilità è un asset strategico, soprattutto in momenti di emergenza, e il nostro obiettivo è garantire un sistema di trasporti resiliente, capace di rispondere con tempestività ed efficienza alle necessità di soccorso e assistenza alla popolazione».
Fra gli obiettivi c’è la gestione congiunta delle emergenze ferroviarie, stradali e marittime – viene spiegato – attraverso il potenziamento dello scambio di informazioni tra le sale operative. A ciò si aggiunga il supporto logistico e operativo, che prevede da parte di Fs la messa a disposizione di mezzi e risorse, «tra cui treni, treno sanitario, autobus e personale qualificato in caso di emergenza derivante da rischi naturali e legati alle attività umane».
Ma c’è anche il duplice aspetto della prevenzione e della formazione: siccome sono fondamentali per poter dare risposte tempestive in caso di necessità, sono state messe in preventivo «esercitazioni congiunte e la pianificazione di emergenze nazionali, come per il rischio vulcanico del Vesuvio e dei Campi Flegrei, oltre ad attività formative e campagne informative per migliorare la preparazione degli operatori e accrescere la consapevolezza dei cittadini». Infine, è stata predisposta la possibilità di utilizzare «strumenti innovativi – è stato ribadito – per il monitoraggio delle infrastrutture e la prevenzione dei rischi, tra cui sistemi di allerta meteo e sensoristica avanzata per la rete ferroviaria».