Il risiko delle alleanze toccherà anche noi
Due big come Msc e Maersk hanno preso strade diverse
Angelo Roma
(vicepresidente dell’Interporto Vespucci di Guasticce, in precedenza direttore di Intercontainers e amministratore unico di Toremar)
Agli inizi di quest’anno c’è stato un vero e proprio sussulto nel mondo dello shipping, e questo in qualche modo coinvolgerà anche il nostro porto. Dopo dieci anni di collaborazione Msc e Maersk hanno preso strade diverse: la prima sta operando in modo indipendente, con una capacità prevista nel 2025 di 6,4 milioni di teu, mentre la seconda (che con Hapag-Lloyd ha formato la “Gemini Alliance”) avrà una capacità prevista di 6,8 milioni di teu. Ci sono altre alleanze: l’Ocean con 8,9 milioni di teu come previsione e la Premier con una stima di 3,5 milioni.
Questa premessa, a mio parere positiva, solo per compensare la lieve flessione della movimentazione di containers nel 2024, pari a 663.622 teu: in percentuale si tratta di un meno 0,9%. Da suddividere fra pieni e vuoti perché le dinamiche (e le statistiche) hanno andamenti divergenti: raggiungono quota 508.430 teu i contenitori pieni (e si questo versante si totalizza una crescita equivalente a più 2,9%), si attestano a 155.192 teu i container vuoti (e in questo campo si marca un netto calo che corrisponde a meno 11,6%).
Post scriptum: aggiungo che, come ex port captain della Zim Israel Navigation, sono particolarmente contento del ritorno della compagnia di navigazione a Livorno con Zim Virginia, prevista qui da noi in questi giorni, tramite il servizio “Zca”.
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L’infografica che vedete qui sotto è stata pubblicata via social da un analista come Alphaliner ed è l’evoluzione frenetica delle alleanze fra i big del trasporto marittimo
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DALL’ARCHIVIO: MSC SALE AL PRIMO POSTO
Msc era arrivata a fine luglio 2024 ad avere in mano il 19,8% del mercato del traffico internazionale dei contenitori: è «la cifra più alta mai registrata da un vettore», chiosava l’estate scorsa “Port news”, la rivista dell’Authority livornese che regna sul mar Tirreno Settentrionale, commentando un post pubblicato da Alphaliner su Linkedin.
Solo Maersk ha fatto qualcosa di paragonabile quando nel 2018 è arrivata a conquistare il 19,4% ma – viene sottolineato – «da allora ha visto diminuire la propria quota di mercato in ciascuno dei cinque anni consecutivi».
A parte il caso di Msc, fra i principali operatori ve ne sono tre che hanno accresciuto la propria fetta di mercato nell’arco degli ultimi dodici mesi: Hapag-Lloyd ha allargato la propria porzione dal 6,8% al 7,2%, l’alleanza nipponica Ocean Network Express l’ha accresciuta al 6,4% (era mezzo punto in meno); la compagnia israeliana Zim l’ha vista arrivare ak 2,4%.
Le strategie? “Port news” le legge così: per Msc si prevede un ulteriore incremento della flotta fino a toccare nella primavera del prossimo anno una capacità pari a 7 miioni di teu, cioè equivalente a quella dei due partner di Gemini messi insieme (Maersk e Hapag Lloyd). Il terzo è Maersk che, a giudizio degli analisti marittimi, sta puntando alla trasformazione del proprio ruolo: come integratore logistico la dimensione della flotta «perde peso». Dunque, non desti meraviglia il fatto che il portafoglio degli ordinativi sia «inferiore a quello di 5 dei 10 operatori globali».
Giuliano Donati