GIOIA TAURO – A conferma di quanto sia difficile operare ai vertici delle AdSP, arrivano due assoluzioni su altrettante cause intestate nell’ambito dell’Autorità Portuale di Andrea Agostinelli.
Con la sentenza n. 770/2024 del 3 dicembre 2024 pronunciata dal Tribunale Civile di Palmi nella persona del giudice dottoressa Maria Teresa Gentile, si è definito in senso favorevole per l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio il giudizio di merito (Registro generale Affari Contenziosi R.g.A.C. n. 1233/2023) instaurato dall’ente medesimo contro Corap e Agenzia Entrate Riscossione (ADER).
In particolare, il giudizio ha avuto ad oggetto una opposizione all’esecuzione – proposta dall’AdSP, rappresentata e difesa dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Reggio Calabria – preannunciata attraverso una cartella esattoriale, notificata all’AdSP da ADER su mandato dell’ente impositore Corap, il 18.9.2023, di importo pari ad € 1.010.412,88, relativa ad una non meglio precisata “Quota Consortile anno 2021”.
Il Tribunale, con la predetta sentenza, nel rigettare le difese delle parti opposte, ha dichiarato la tardività della costituzione in giudizio di CORAP, della relativa produzione documentale, nonché l’infondatezza delle eccezioni formulate dal CORAP tanto in via preliminare (asseriti e inesistenti difetto di notifica della opposizione e difetto di giurisdizione del Giudice Ordinario in favore del Giudice Tributario), quanto nel merito.
L’opposizione dell’AdSP è stata, pertanto, definitivamente accolta, e per l’effetto, la cartella opposta è stata dichiarata illegittima e nulla, per mancanza di prova sull’esistenza del credito fatto valere. Con condanna del Corap a rifondere all’AdSP le spese di lite relative, tanto al giudizio cautelare, quanto al giudizio di merito.
Infatti, già in corso di causa, era stata accolta, dal medesimo Tribunale, con ordinanza del 3 luglio 2024, la domanda cautelare avanzata dall’AdSP, di sospensione dell’efficacia esecutiva della cartella.
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Inoltre il GIP del Tribunale di Palmi con decreto depositato in data 23.11.2023 di cui solo oggi si è avuta notizia, ha definitivamente archiviato il procedimento penale avviato a suo tempo da una dipendente dell’Ente, responsabile dell’Ufficio legale, e all’epoca responsabile Anticorruzione, nei confronti del presidente e di altri due dirigenti apicali dell’Ente, in ordine alla procedura di assunzione di una segretaria comunale proveniente dai ruoli del Ministero dell’Interno e assegnata temporaneamente all’ente portuale con una qualifica dirigenziale.
In ordine alle denunce per abuso in atti di ufficio, la Procura della Repubblica di Palmi – dopo uno studio complessivo ed approfondito degli atti – aveva concluso per la “assoluta infondatezza della notizia di reato e incontrovertibilmente indimostrate circostanze di accusa, tutte incentrate sulle dichiarazioni di responsabilità fondate esclusivamente sui dati oggetto della procedura di mobilità”.
Sotto il profilo procedurale, si sottolinea come lo stesso Ministero dell’Interno avesse formalizzato la richiesta di impiego, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’avesse giudicata perfettamente legittima e l’ANAC – anch’essa compulsata dalla denunciante – si fosse dichiarata incompetente ad esprimersi sulla materia.
E il Gip del Tribunale di Palmi, rigettando l’opposizione della denunciante, ha definitivamente giudicato perfettamente legittimo e cristallino l’operato dell’Autorità di Sistema Portuale nella fattispecie.
In ordine di tempo, si tratta del secondo decreto di archiviazione definitiva sulle reiterate denunce della dipendente dell’Ente, nel mentre si attende l’esito di una terza denuncia avvenuta nei confronti del presidente e del segretario generale dell’AdSP, anch’essa giudicata irrilevante dalla Procura della Repubblica di Palmi e discussa in Camera di Consiglio lo scorso 26 novembre 2024.