Quando i marinai pregavano e cantavano

Nella foto: Una fanfara della Marina a Livorno.

Dal lettore Gavino Orrù di Olbia ci arriva un’accorata mail che si rifà al nostro recente resoconto della cerimonia a bordo della nuova portaerei “Trieste” a Livorno. Ne riportiamo, per problemi di spazio, la parte più significativa.

Egregio direttore, ho letto sul vostro giornale, nella cronaca del Giuramento dell’Accademia Navale a bordo del Trieste, un brano da lei citato della Preghiera del marinaio. Da vecchio sottufficiale, quei versi mi hanno commosso, ricordando di quando la recitavamo tutti a poppa della nostra nave…

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Caro Orrù, forse solo noi anziani possiamo ancora commuoverci di certi ricordi, ormai seppelliti dal tempo, da altri valori e da Internet. La preghiera del marinaio è più antica di lei e di me: la scrisse il poeta Antonio Fogazzaro all’inizio del 1900 e si rifaceva ai valori del tempo, specie nei versi dove si parlava di gloria della Patria, invocando il Signore a “porre sul nemico il terrore di lei” (il terrore della nostra bandiera).

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