Per anni ed anni il vero “marina” per i natanti livornesi (e non solo) sono stati anche i Fossi Medicei, sui quali si calcola siano ormeggiate oltre cinquemila barchette. Sono noti anche i vari tentativi – mai andati a concludersi, per fortuna di quelle barchette – per “ripulire” i Fossi dai natanti e renderli solo una via d’acqua intorno al centro storico. Tra i tanti progetti abortiti, ci fu anche quello di ristrutturare e valorizzare ai fini turistici e commerciali le cosiddette “cantine”, che si affacciano sull’acqua dei Fossi ed oggi sono quasi tutte a servizio dei vari circoli nautici, o dei rimessaggi e officine di supporto alle barche. È dunque comprensibile che, sfociando i Fossi nella Darsena Nuova che farà parte integrale del “marina”, ci siano preoccupazioni come quella espressa dal lettore Lorenzo Rettori con la seguente mail.
Ho letto tutte le notizie che ciclicamente escono anche sul vostro giornale relative all’inizio dei lavori per il “marina” che il gruppo Benetti con D-Marin sta per avviare nel Porto Mediceo. Tutti plaudono all’iniziativa, che indubbiamente porta investimenti e svilupperà turismo e posti di lavoro. Però nessuno sembra preoccuparsi delle nostre barche che da decenni e decenni, anche di generazione in generazione, stazionano nei Fossi Medicei. Un tempo se n’era occupato il coordinamento dei circoli, ma tutto è stato abbuiato. O almeno mi pare. Il nostro problema è quello di capire se abbiamo o no un futuro, visto che dei Fossi si parla solo a proposito delle false teste di Modì e qualche volta degli inquinamenti, veri o falsi. E se questo futuro esiste, come dovremo adattarci a raggiungere il mare attraverso la Darsena Nuova, che a quanto leggo sarà gremita di pontili galleggianti e barche medio-piccole a tariffe che certo noi non possiamo sostenere. Dovremo fare il giro di tutti i Fossi fino alla Venezia per sboccare sulla parte nord del Mediceo libera dal “marina”? Oppure?
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Abbiamo “ripulito” la lettera da alcune espressioni, comprensibili per la cocente preoccupazione dei tanti che hanno la barca sui Fossi, ma poco adatte alla pubblicazione. I timori del lettore Rettori ci risultano condivisi da molti, perché ridurre l’unica uscita di tutti i Fossi allo sbocco in Darsena Vecchia e da qui sul Mediceo è indubbiamente una scomodità, per non dire un rischio, trovandosi a condividere la strettoia sotto il ponte girevole anche con i pescherecci e le motovedette di Guardia Costiera e Finanza. In teoria, per quello che ne sappiamo, l’uscita dai Fossi attraverso la Darsena Nuova non dovrebbe essere impedita, ma è certo che sarà più difficile per il riempimento “a tappo” che si ipotizza sul luogo. Abbiamo comunque la speranza che con la buona volontà reciproca e la tutela delle istituzioni i Fossi non diventino una trappola senza uscita. Di più ad oggi è difficile ipotizzare.
(A.F.)
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