Sicurezza e salute, accordo AdSP/Terminal

Nella foto: Un momento dell’accordo.

GIOIA TAURO – Sviluppare la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, avviare massicce campagne di prevenzione e screening e promuovere iniziative condivise a tutela del diritto alla salute: sono questi i punti cardine del protocollo d’intesa a vantaggio di tutta i lavoratori che operano all’interno dell’area portuale di Gioia Tauro, sottoscritto nei locali della sede dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, tra la stessa Autority, diretta dall’ammiraglio Andrea Agostinelli, la garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli e i due terminalisti che gestiscono le attività di una delle infrastrutture più importanti del Mediterraneo, ovvero MCT, per quanto riguarda la movimentazione dei containers, rappresentato al tavolo dall’ad Antonio Testi e Automar Spa, per il settore automotive, nella persona della compound manager, Rosy Ficara. L’accordo tra i partners, i cui obiettivi comuni a lungo termine saranno anche a beneficio dei dipendenti delle imprese ex art. 16 e di tutti gli stakeholders che ruotano attorno alla realtà produttiva calabrese, prevede la volontà di avviare una collaborazione strutturata in merito allo sviluppo di iniziative in materia di salute, sicurezza e prevenzione sul lavoro, anche con l’istituzione di un tavolo tecnico per il coordinamento e lo sviluppo di iniziative congiunte. L’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio si impegna a implementare strumenti e metodologie per lo studio e l’analisi degli eventi incidentali sul lavoro verificatisi in ambito portuale, al fine di una classificazione più dettagliata in riferimento alle cause determinanti e con ciò raggiungere l’obiettivo di enfatizzare tutte quelle situazioni pericolose che hanno origine dai comportamenti errati la cui correzione contribuirebbe alla riduzione del rischio, garantendo così una maggiore sicurezza sui luoghi di svolgimento delle operazioni e dei servizi portuali. Le Società datrici di lavoro si impegnano – si legge nell’accordo di collaborazione promosso dall’Ufficio del Garante della Salute e per la cui redazione ha dato un prezioso contributo la legale degli organi di garanzia del Consiglio Regionale, l’avvocato Stefania Valente – a sostenere iniziative congiunte di comunicazione e promozione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; promuovere campagne di prevenzione, su diverse patologie oncologiche, per i lavoratori e i loro familiari nonché attività di ricerca, studio e approfondimento sulle aree oggetto della presente intesa, nel rispetto delle eventuali indicazioni e raccomandazioni degli Organismi sovranazionali, in raccordo con le Autorità nazionali, regionali e comunali; programmare l’organizzazione di convegni volti, attraverso un coordinamento degli interventi istituzionali, ad approfondire le tematiche di comune interesse.

Il protocollo avrà durata di tre anni dalla data della sottoscrizione; è prevista inoltre l’opportunità di riunire, almeno una volta all’anno, un “tavolo di lavoro”, dietro convocazione e previo coordinamento dell’Ufficio del Garante, per la programmazione e definizione di attività, interventi, convegni e incontri formativi. Sarà, inoltre, istituzionalizzata la presenza del Garante della Salute della Regione Calabria all’interno del Comitato di igiene e sicurezza istituito dall’Autorità Portuale.

“La sicurezza all’interno degli ambienti di lavoro e durante le operazioni portuali – hanno evidenziato i firmatari nel protocollo d’intesa – costituisce un importante strumento di crescita sociale e un valore aggiunto per il perseguimento di una pluralità di obiettivi, tra i quali la riduzione del fenomeno infortunistico e l’informazione e formazione dei lavoratori e dei responsabili della sicurezza. Il diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro – si evidenzia ancora nel documento – rappresenta un impegno di natura prioritaria di tutti gli Enti, Aziende e Amministrazioni pubbliche, impegno per il quale – concludono – sono tutti chiamati a dare il proprio contributo”.

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