Dall’Elba protesta contro Moby

PIOMBINO – Stanno venendo al pettine tutti i nodi del servizio dei traghetti con le isole toscane. La decisione di Moby – gruppo Onorato/Msc – di ridurre di 9 corse giornaliere il collegamento con l’Elba ha provocato le prevedibili rimostranze dei pendolari, con in testa il sindacato. Che tuttavia non sembra comprendere il problema di una compagnia privata, non sovvenzionata, che d’inverno non può contare sui flussi turistici estivi per far quadrare i bilanci. Sull’Elba operano più di un armatore con altre linee, compreso il servizio sovvenzionato di Toremar. Dunque la copertura del collegamento – sostiene Moby – non manca.

“Sono 60 anni che Navarma prima e ora Moby – ha scritto la compagnia armatrice in risposta all’attacco del sindacato Cgil – collega l’isola d’Elba con il continente. Insieme a Toremar diamo lavoro a centinaia di persone dell’Elba, senza considerare l’indotto. Un residente per il passaggio paga a Toremar 3,88 euro e a Moby 4,10 euro, poco più della metro a Milano. Eppure è opinione diffusa che il costo del traghetto inibisce la continuità territoriale per i residenti. Se facciamo una media tra le due compagnie, circa 4 euro a residente, sono necessari 500 residenti a partenza per pagare le spese per una sola corsa da Piombino o da Portoferraio e viceversa. Infatti una sola corsa conta, al minimo della media, 2.000 euro di costi operativi. D’inverno, tra le due compagnie, 500 residenti non li trasportiamo in un giorno intero, non in un’unica partenza”.

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