TRIESTE – Chiamarla soltanto regata, o anche maxi-regata, è davvero limitativo. Perché la Barcolana nel golfo triestino non è soltanto una festa della vela, sia competitiva che da puro diporto, ma è una festa della città e tutto sommato dell’intera regione, con le sue tradizioni nautiche più antiche. Anche questa edizione, la 56° che si è svolta domenica scorsa su 14 miglia nautiche – teoriche perché con i bordi il percorso fatalmente si allunga – ha visto partecipare i bolidi da oltre 20 metri e i natanti da 5 metri, tuti accomunati nella festa.
Women in Sailing ha messo in luce la presenza in Barcolana di veliste, scienziate, donne che vivono il mare con profonda passione: dare loro evidenza e rilevanza permette di mostrare come il percorso verso la gender equality – in mare e a terra – è per l’associazione già iniziato. Il Partner Generali sostieme l’iniziativa anche quest’anno con lo scopo di “ispirare le giovani donne affinché intraprendano qualsiasi professione e sfida, perché non esistono lavori “da maschi” o “da femmine”, né in mare né a terra”.