TRIESTE – La Trans-Caspian International Transport Route (TITR), detta anche “Middle Corridor”, è oggetto di particolare attenzione nel mondo della logistica e su di esso si sta scrivendo molto da parte della stampa specializzata. Ci sembra interessante riprendere parte del documentato intervento sul tema apparso nei giorni scorsi sulla Newsletter di AIOM (Agenzia Imprenditoriale Operatori Marittimi) di Trieste.
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La Trans-Caspian Route è una rotta commerciale combinata via terra, via mare e via ferrovia che collega la Cina all’UE e che, in seguito alle sanzioni occidentali contro la Russia, al momento sembra essere diventata l’unica via accessibile attraverso la quale l’Europa può commerciare con l’Asia centrale e la regione del Mar Caspio, offrendo così anche un’alternativa valida alla navigazione attraverso il Canale di Suez, soggetto a frequenti attacchi Houthi.
Ricordiamo che trattasi di un progetto infrastrutturale che, muovendo dall’Asia centrale, attraversa il Kazakhstan, la regione caspica e l’Azerbaigian per poi diramarsi attraverso lo snodo georgiano verso la Turchia e il Mar Nero.
Perché tanto interesse? Intanto partiamo da un dato oggettivo: il volume del trasporto merci lungo la Trans-Caspian International Transport Route (TITR) nel 2023 è aumentato del 86% e nel 2024 è previsto un ulteriore aumento del 19% (fermo restando il trend dei primi 6 mesi) [1], superando così i 2,5 milioni di tonnellate.
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