La logistica alla prova degli eventi

Andrea Monti

GUASTICCE – “Lo sciopero dei portuali Usa non ci voleva proprio”. È il commento a caldo di Andrea Monti di SOGESE, la dinamica società che opera nel campo dei contenitori con ramificazioni in tutto il mondo. Anche perché – aggiunge – si verifica in tempi di grandi incertezze internazionali: le guerre in atto e quelle che ogni giorno si teme possano scoppiare, le grandi attese per elezioni in paesi determinanti come gli Usa, che possono determinare cambiamenti storici tra protezionismi e aperture, gli aggiornamenti delle grandi infrastrutture… 

Che sia un momento non facile per la logistica è dunque accertato. E lo sciopero dei portuali Usa comporterà, anche quando sarà terminato, una ripresa che saturerà fatalmente i porti sulle due sponde dell’Atlantico, con colli di bottiglia, intasamenti, ritardi: e naturalmente, costi. Oggi stanno contando di più le spedizioni per e dagli Usa perché devono necessariamente avvenire o dalla costa Ovest (attraverso il già difficile canale di Panama) o addirittura attraverso il nord Pacifico, aggirando poi l’Africa (per l’altro collo di bottiglia, Suez a rischio Houthi).

Si era profilato anche uno sciopero dei portuali in India, fortunatamente congiurato. Nel frattempo oggi la domanda di trasporto marittimo sta lentamente scendendo a livelli pre-boom – riferisce ancora Andrea Monti – ma il costo dei contenitori non cala, perché ci sono stati accumuli di pezzi in stock speculativi in vari paesi. 

Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*