Barca della legalità battezzata Coco

GENOVA – Teta, una delle 21 imbarcazioni confiscate alla criminalità organizzata e affidate dallo Stato alla Lega Navale Italiana, è stata intitolata a Genova al magistrato Francesco Coco, assassinato dalla Brigate Rosse nel capoluogo ligure l’8 giugno 1976 insieme agli agenti della scorta Giovanni Saponara e Antioco Deiana. Il Bavaria 34, sottratto al traffico di migranti, è stato riportato sulla “rotta della legalità” dalla Lega Navale Italiana ed è gestito dalla Sezione di Lerici, che impiega l’imbarcazione nella campagna “Mare di Legalità” in iniziative culturali, sportive, di inclusione sociale e di protezione ambientale legate al mare. Hanno partecipato all’evento “Mare di Legalità a Genova” Massimo e Francesco Coco, figlio e nipote del giudice ucciso dalle BR, il presidente della Lega Navale Italiana, Donato Marzano e la direttrice dell’associazione Il Porto dei piccoli, Gloria Camurati Leonardi.

In questa occasione, è stata presentata la collaborazione nazionale tra la Lega Navale Italiana e l’associazione Il Porto dei piccoli per l’avvicinamento al mare e alla vela di bambini sottoposti a percorsi di cura. Dopo le prime attività estive, la sinergia si consoliderà nei prossimi mesi con il progetto “Sailing for Family Building” sviluppato con la Lega Navale Italiana Delegazione Universitaria di Roma e con attività ludico-ricreative nelle sedi della LNI, negli ospedali e a bordo delle barche della legalità tra i locali poli del Porto dei piccoli e le Sezioni della Lega Navale di Milano, Torino, Napoli, Ravenna, Trieste, Napoli, La Spezia, Lerici, Fiumicino, Genova, Genova Sestri e Ostia.

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