GENOVA – Alla vigilia del Salone Nautico Internazionale di Genova, che apre domani 19 e continua fino a martedì prossimo, c’è molta attesa sia per il previsto annuncio delle novità legislative in campo di professioni sul diporto, sia per quanto riguarda i prezzi della nautica popolare, natanti e motori fuoribordo in particolare.
Mentre la nautica di lusso sta continuando a macinare record, sia nel campo dei grandi e grandissimi motor-yachts che delle navi da diporto a vela, la sofferenza sui costi del settore popolare è evidente. Nell’arco degli ultimi due annali prezzo dei gommoni specialmente è aumentato di oltre il 30%, dovuto non tanto all’aumento del costo dei materiali – che c’è stato – ma anche e specialmente della manodopera. Si è assistito quindi al migrare di quasi tutti i cantieri, sia quelli storici sia quelli di recente nascita, verso prodotti che sono diventati di alta gamma, con dimensioni che hanno superato il limite del natante (10 metri) per diventare potenti imbarcazioni, dotate anche di due o più fuoribordo fino a limiti un tempo incredibili, tre o quattro motori da 250 o 300 cv ciascuno. Di conseguenza ci sono gommoni cabinati plurimotori che costano più di un appartamento al mare, fino a 300 mila euro tutto compreso.
Chiaro che non è questa la nautica alla quale può guardare una famiglia media: e lo stesso fenomeno si è sviluppato nel settore dei gozzi, diventati in alcuni casi vere icone del legno pregiato, quasi sempre plananti o semiplananti grazie a potenti motorizzazioni entrobordo, anch’essi arredati e rifiniti come piccoli yacht. Anche sul prezzo del biglietto d’ingresso si è andati in crescita: 24 euro a testa, per cui una famiglia finisce per spendere quasi 100 euro per mezza giornata di sogni. Secondo molti, un po’ troppo.
Il migrare di quella che era la nautica popolare verso tipologie più costose, da un lato sta incrementando le iniziative per la creazione diporti turistici attrezzati anche con ormeggi sotto i 10 metri di lunghezza, dall’altro sembra aver cancellato – o per lo meno, messo in secondo piano – i tanti programmi di dotare di scivoli per la nautica carrellabile sia gli approdi turistici che aree costiere collegate alla viabilità. Un vecchio tema, che si scontra anche con la quasi totale indifferenza anche delle AdSP verso il settore della piccola nautica. Che pure non è morto, ma che si rifugia ormai nei mandracchi della piccola pesca, nei canali, alle foci dei fiumi e torrenti, senza o quasi servizi.
Così il proclama con cui apre il 64° Salone Nautico di Genova, la nautica italiana prima al mondo, stride un po’ con la voglia di barchetta di tanti. Ma come diceva un celebre attore in un altrettanto celebre film, “È il mercato, bellezze!”. (A.F.)