LIVORNO – Non c’è dubbio che il Terminal Darsena Toscana, recentemente diventato importante asset del Gruppo Grimaldi, sia un nodo fondamentale per il porto labronico e l’intera logistica dei contenitori. Giustificata pertanto la tensione con cui gli ambienti portuali, AdSP compresa, stanno aspettando che venga presentato ufficialmente il più volte sollecitato piano industriale della nuova proprietà. Un piano industriale che palazzo Rosciano ha adesso chiesto ufficialmente sia presentato non oltre il 30 novembre prossimo.
I vertici della Grimaldi hanno più volte ribadito, nel frattempo, che la principale funzione del terminal rimarrà quella dei contenitori. I fatti hanno però dimostrato che le aree non solo marginali del terminal – ma non servite dalle portainers – sono state subito saturate dalle auto allo sbarco, uno dei traffici cardine del Gruppo Grimaldi a Livorno; mentre quelle verso la radice sono diventate polmone dei ro/pax sempre di Grimaldi, per risolvere l’annosa penitenza di banchine a prestito e contenzioni vari. Niente di straordinario, se non fosse che nel frattempo la crisi mondiale dei traffici contenitori non avesse fatto calare anche quelli sul TDT.
Orecchie dritte dunque, e anche tensione, in attesa dell’ufficializzazione da parte di Grimaldi dell’utilizzo di quello che rimane – sia pure incalzato da Lorenzini/Msc – il primo terminal container del porto di Livorno. E che l’AdSP vuole che rimanga prioritariamente per i Teu in attesa della sospirata Darsena Europa.