Naufragi e inquinamenti, superlavoro

OLBIA – È stato, come da resoconti dei comandi della Guardia Costiera, un agosto di “naufragi da diporto”. Oltre al tragico caso del grande veliero Bayesian, con il suo carico di morti, nella serata del 10 agosto il motoryacht Atina battente bandiera Cook Islands, di 47 metri, è affondato nelle acque prospicienti la spiaggia de Le saline, nel Golfo di Olbia, a seguito di un incendio divampato nella zona poppiera. È stato uno dei numerosi naufragi, per fortuna in questo caso senza vittime,

Il relitto dell’Atina, che si trova attualmente adagiato su un fondale di soli 8 metri, è costantemente oggetto di controlli satellitari da parte della Guardia Costiera a tutela dell’ambiente marino.

Negli scorsi giorni sono state effettuate diverse ispezioni subacquee da parte di una ditta specializzata, che ha evidenziato l’assenza di significative perdite di carburante dallo scafo; alcuni piccoli trafilamenti di gasolio sono stati immediatamente individuati, circoscritti ed eliminati dal team presente in area 24 ore su 24.

In questi ultimi giorni, la ditta specializzata incaricata dall’armatore ha provveduto inoltre a quantificare il contenuto di carburante presente nei serbatoi dell’imbarcazione riscontrando un totale di circa 25 metri cubi di gasolio.

Nella giornata di ieri la stessa ditta ha inoltre presentato alla Guardia Costiera di Olbia, per la successiva approvazione, un dettagliato piano di intervento riportante le modalità di estrazione del carburante (c.d. defueling), azione necessaria e propedeutica alle successive fasi di recupero e messa in galleggiamento del relitto.

Le operazioni di defueling, già iniziate, verranno ultimate in un tempo stimato di 4 o 5 giorni.

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