Ferragosto, burrasche e soccorsi

LIVORNO – È stata una sorpresa, perché nessuno s’immaginava tanta violenza del meteo: quest’anno il maltempo di Ferragosto ha rovinato i piani a tutti coloro che, come da tradizione, avevano deciso di trascorrere al mare l’intera giornata di ferie. Ma ha anche impegnato duramente i sistemi di soccorso e salvataggio lungo tutta la penisola.

Dopo le prime ore del mattino il rapido peggioramento delle condizioni climatiche di vento e mare ha creato notevoli criticità a chi aveva deciso di uscire in barca o passare la giornata sotto l’ombrellone. Significativa la situazione sul Tirreno, riferita dal Guardia Costiera a conclusione della giornata.

Dalla Versilia, al litorale pisano-livornese, ma anche al Giglio e all’isola d’Elba molti stabilimenti si sono rapidamente svuotati. L’improvviso evento burrascoso, caratterizzato da forti raffiche di vento, qualche piovasco ed un sensibile calo delle temperature, ha suggerito a famiglie e turisti di cercare riparo.

Tantissimi anche i diportisti che sono stati sorpresi dall’intensificarsi del vento, soprattutto sottocosta, che in alcune località ha sfiorato anche i 50 nodi, e dal moto ondoso proveniente da ponente che ha spinto inesorabilmente barche alla fonda ad andare alla deriva fino a spiaggiarsi, con particolari disagi registrati nel Golfo di Baratti e nel pisano.

In poche ore sono state oltre seicento le chiamate di soccorso pervenute alla sala operativa regionale della Guardia Costiera che ha dovuto gestire, con non poche difficoltà, molte situazioni in cui i diportisti versavano in serio pericolo.

Per fronteggiarle tutte è stato necessario il dispiegamento di un imponente dispositivo navale ed aereo. Alle motovedette già in mare per il “ferragosto sicuro” è stato necessario affiancare elicotteri della Guardia Costiera di Sarzana e si è dovuto in alcuni casi ricorrere al prezioso ausilio di mezzi nautici di altre Forze di Polizia come la Guardia di Finanza ed i Vigili del Fuoco – oltre che di privati – per assistere le tante persone che negli stessi frangenti richiedevano soccorso. 

I militari hanno anche presidiato via terra i punti più nevralgici della costa centrosettentrionale della regione, raccomandando a gestori e bagnini degli stabilimenti balneari di prestare la massima attenzione e suggerire alle persone di non entrare in acqua.

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Ecco alcuni degli interventi più significativi: lungo la direttrice Livorno–Gombo–Marina di Pisa incessante il lavoro della motovedetta CP 866 della Capitaneria labronica che è stata impiegata per prestare assistenza a decine di unità in difficoltà, in particolare sottocosta e per malori a bordo.

Contemporaneamente il battello pneumatico G.C. A02 è stato inviato in località Calignana e Cala del Leone del comune di Livorno recuperando otto persone da due diversi natanti che avevano difficoltà a governare e rischiavano di sbattere contro gli scogli (uno di essi finanche con una falla a bordo), mentre personale militare dell’Ufficio Locale Marittimo di Marina di Pisa, con l’ausilio del battello pneumatico G.C. B61, recuperava altre otto persone in tre distinti interventi ad unità in difficoltà con gli occupanti in preda al panico.

Sempre negli stessi frangenti veniva coordinato l’impiego delle motovedette V 903 e B.S.O. 130 dipendenti dalla Stazione Navale della Guardia di Finanza di Livorno nelle acque antistanti il litorale livornese e di Castiglioncello, recuperando un totale di sette persone da altre due imbarcazioni in difficoltà.

Si è poi reso necessario l’utilizzo dell’elicottero della Guardia Costiera NEMO 11-16 dislocato presso il 1° Nucleo Aereo di Sarzana e temporaneamente rischierato a Pisa, nelle acque delle Secche di Vada per lo spettacolare ed efficace recupero, reso difficoltoso dalle forti e variabili raffiche di vento, di tre delle cinque persone che si trovavano a bordo di un natante in avaria ed in balia delle onde. L’unità con a bordo gli altri due occupanti, è stata successivamente scortata dal battello pneumatico G.C. B60 di Cecina mentre veniva rimorchiata fino all’ormeggio in porto da una ditta locale.

Al Giglio, nel primo pomeriggio, una improvvisa tromba d’aria causava il ribaltamento di un gommone in località Campese facendo finire in acqua i cinque occupanti. Immediata la richiesta di soccorso di persone a terra che avevano visto la scena. Inviati sul posto la motovedetta CP 868 di base a Porto Santo Stefano ed il mezzo nautico dei Carabinieri dislocato presso il porto dell’isola che, anche grazie alla prontezza di un diverso natante privato già in zona, riuscivano a trarre in salvo i diportisti.

All’Elba, invece, circa una quindicina gli interventi di soccorso condotti dagli uomini della Capitaneria portoferraiese, tra cui 4 per avaria al motore, 1 per assistenza sanitaria, 1 per un presunto disperso su una canoa con il figlio minore ed i rimanenti per il panico ed i danni generati dal maltempo. Tra i tanti, si segnala anche l’intervento del battello pneumatico GCB78 dislocato presso l’Ufficio Locale Marittimo di Marciana Marina che ha prestato soccorso a due ventenni di nazionalità tedesca a bordo di un natante preso a noleggio i quali, con scarsa esperienza nautica ed in preda al panico a causa delle onde alte e del temporale in corso, non riuscivano a tornare a terra. Il natante è stato successivamente condotto e ormeggiato in sicurezza nel porto Marciana Marina.

A Piombino le maggiori criticità sono state lo spiaggiamento di quattro unità: una a San Vincenzo, in località Rimigliano e 3 nel golfo di Baratti. In quest’ultimo caso per uno degli occupanti si è reso necessario il ricovero in ospedale per fratture ad una gamba. Altra situazione degna di nota è stato il recupero – sempre a Baratti – di tre persone rimaste bloccate sugli scogli e che a causa del mare agitato erano impossibilitate a tornare a riva.

Anche a Carrara decine sono state le segnalazioni di diportisti in difficoltà, in particolare nell’area compresa tra Punta Bianca ed il Comune di Montignoso, con l’Autorità Marittima che è riuscita a far trovare riparo alle unità nel porticciolo del Cinquale e nel porto carrarino grazie anche alla collaborazione del locale gruppo ormeggiatori.

In Versilia le situazioni più critiche hanno riguardato gli stabilimenti balneari. Rapida chiusura degli ombrelloni e messa in sicurezza delle tende per evitare danni e pericoli con la Guardia Costiera intervenuta a presidiare tutto il litorale.

Tra le tante operazioni di soccorso si è registrato anche l’incendio grave di un’imbarcazione a vela con a bordo sei francesi che navigava a poche miglia al largo dell’isola di Capraia. In questo caso la Guardia Costiera ha prontamente dirottato sul posto la motonave Mega Vittoria in transito in zona, che ha recuperato i naufraghi dalla zattera di salvataggio su cui si erano rifugiati e li ha condotti in salvo fino in porto a Livorno. Frattanto la motovedetta CP 286 della Capitaneria di Livorno ed il Battello B123 di Capraia, poi collaborati dai mezzi dei Vigili del fuoco, hanno provato a spegnere l’incendio che ormai si era propagato a tutto lo scafo determinando l’inevitabile affondamento dell’imbarcazione.  

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