GENOVA – Confindustria Nautica ha comunicato due giorni fa che, alla luce dell’intervenuta revoca della misura interdittiva e delle motivazioni espresse dal Tribunale del Riesame di Genova, Saverio Cecchi ha revocato la sua decisione di autosospensione temporanea dall’incarico inviata l’8 maggio scorso, nell’ambito del “terremoto” che si è verificato per l’inchiesta della magistratura sui vertici del porto. Cecchi ha quindi ripreso il pieno esercizio delle funzioni di presidente dell’associazione Confindustria Nautica, con soddisfazione di tutto il cluster nazionale.
Il settore della nautica italiana vive tempi di grande soddisfazione per quanto riguarda i grandi yacht, ma di preoccupante stasi per quello della nautica minore, cioè delle barchette fuoribordo sia a vela che a motore, considerate importanti non tanto per il fatturato che producono quanto per le ricadute sui servizi costieri, in particolare i piccoli approdi nautici cui fa capo anche il turismo famiglie con gommoni, micro-cabinati e gozzi. Contro questo settore stanno imperversando i prezzi dei carburanti fossili, benzina e gasolio, ma anche i costi indotti sia degli scafi che dei motori. Anche la burocrazia a volte è ostativa, imponendo costosi accessori pressoché superflui (come la cosiddetta zattera costiera) che scoraggiano l’imgtresso nel settore dei più giovani e dei meno abbienti.Anche per questi temi Confindustria Nautica si sta battendo a livello governativo e la sua decapitazione, per fortuna rientrata, non avrebbe certo aiutato.