GENOVA – Il problema è emerso in particolare per il porto di Genova, ma vale ormai per buona parte degli scali, e non solo europei. È quello delle banchine intasate, delle aree di sosta dei Tir altrettanto, dei ritardi nelle operazioni di carico e scarico che mettono a dura prova (e costano) l’autotrasporto pesante.
La soluzione d’emergenza: il contestato surcharge.
“Dialogo sì, ma senza la spada di Damocle del congestion surcharge”.
È questa la posizione espressa a Palazzo San Giorgio da Spediporto e Fedespedi nell’incontro convocato dall’ Autorità di Sistema Portuale per analizzare la situazione che si è venuta a creare dopo che le sigle dell’autotrasporto hanno annunciato l’intenzione di applicare una congestion fee per i ritardi nei cicli operativi portuali.
All’incontro erano presenti Giampaolo Botta, direttore generale Spediporto e il consigliere Massimiliano Revello mentre Fedespedi era rappresentata dal presidente Alessandro Pitto.
Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.