ROMA – Dopo un effimero boom, l’auto elettrica sta cedendo terreno in Italia, a favore delle vetture con motorizzazione ibrida che garantiscono all’utente di non rimanere a secco specie lontano dalle (ancora poche) colonnine urbane di rifornimento elettrico.
Le immatricolazioni BEV (l’acronimo delle auto solo elettriche) hanno registrato, nel primo trimestre del 2024, una flessione del 19,2%, a 13.226 unità, con un conseguente calo della quota di mercato fino al 2,9% (contro il 3,8% del primo trimestre 2023). Infine, il parco dei veicoli elettrici circolanti in Italia al 31 marzo si è attestato a quota 231.575 unità, meno dello 0,5% del circolante. Non si può dire pertanto che gli italiani abbiamo sposato in pieno la politica europea della transizione contro i motori endotermici più amati (e oggi bistrattati) a cominciare dai diesel.
A dominare la (scarsa) classifica dei modelli più venduti in Italia rimane ad oggi l’americana Tesla, che occupa i primi due posti della graduatoria con il Suv Model Y e la berlina Model 3: insieme, fanno 1.396 esemplari immatricolati (787+609) e staccano la Volvo EX30 (367); solo decima l’italiana Fiat 500e.
In Europa la Norvegia è in cima alla lista dei paesi con il maggior numero di veicoli elettrici anche secondo i dati raccolti per il 2023. Nel paese nordico siamo addirittura all’88% delle auto vendute. Anche in Norvegia la promozione delle auto elettriche è importante ed è iniziata negli anni ’90. Il governo norvegese però ha iniziato la campagna a favore dell’elettrica con un imponente piano di colonnine di rifornimento, che sono anche obbligatorie per ogni stazione di rifornimento tradizionale.