Volare, oh oh …che lusso
BRUXELLES – Visto così, come nella foto (ovviamente generate dal’IA) il cielo sembra offrire di tutto e di più a chi deve volare. Ma nella realtà, un po’ tutte le compagnie aerei stanno attraversando problemi che hanno portato a mettere a terra svariati velivoli – esplosione di un portello in volo, motori che fanno i capricci – e che stanno condizionando anche le scelte future, visto che specialmente l’UE cerca di penalizzare i carburanti più tradizionali, ovviamente meno costosi.
Il risultato: le tariffe sono in continuo cambiamento, e per lo stesso volo si possono pagare anche il doppio a seconda del momento di prenotazione, della stagione e della destinazione. Un esempio: un volo per la Tanzania – destinazione non certo affollatissima per le vacanze estive – a giugno costa 600 euro, a luglio circa 800 e ad agosto 1200 euro. Se però all’ultimo momento sui vettori ci sono ancora posti liberi (last minute) spuntano sconti vicini alla metà. E così via.
Di recente ha circolato sul web un’analisi della situazione della compagnia Wizz Air, una di quelle che ha avuto problemi su alcuni aerei per i motori.
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Secondo Wizz Air non c’è nessun algoritmo – come sostengono alcuni critici – a manovrare i listini. Anzi, il modo in cui si formano i prezzi dei biglietti delle compagnie aeree è proprio semplice: disponibilità di posti sugli aerei (quindi quanto prima si prenota il volo) e stagionalità (cioè periodi “caldi” in cui i prezzi sono più alti e periodi “freddi” in cui tendenzialmente sono più bassi perché meno persone intendono viaggiare). Janos Pal, responsabile per la creazione dei prezzi dei biglietti e dei prodotti collegati di Wizz Air, la low cost ungherese che è anche il terzo vettore italiano (dopo Ryanair e Easy Jet) sostiene che chi non è legato a tempi per il business ma vuol cercare di risparmiare, deve seguire la semplice regola su annunciata.
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La libertà di concorrenza poi è fondamentale. Il vero problema – sostengono le compagnie low cost – sono le situazioni di monopolio, come a Linate in cui una sola compagnia aerea, Lufthansa, grazie all’acquisizione di Ita e agli altri suoi partner aerei, controllerà l’80% degli slot di atterraggio e decollo. Per i prezzi dei prodotti ancillari – quello di far pagare salato ogni chilo di bagaglio in più, o una semplice bottiglia d’acqua – i passeggeri non sono stupidi: se li freghi con il prezzo dei bagagli una o due volte, poi non tornano.”
🗣️ Per questo non conviene a nessuno avere comportamenti predatori – dice ancora 👤 Janos Pal di Wizz Air – in un mercato di vera concorrenza”.
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