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In vista estate difficile per i voli

ROMA – Occhio a chi deve volare le prossima estate: tutte le compagnie aeree, da quelle premio a quelle low cost, sono alle prese con vari problemi, che vanno dalla manutenzione straordinaria dei vettori dopo i recenti incidenti ai Boeing 737, al costo dei carburanti e ai ritardi delle consegne di nuovi aerei.

Secondo IATA, l’International Air Transport Association, la previsione di fine 2023 per una crescita del 9% nel 2024 è stata già rivista in ribasso: e non per mancanza di richiesta, ma anzi, malgrado i clienti non manchino. Il problema è legato ai ritardi di consegna dei nuovi aerei, ritardo che accomunano Boeing all’europea Airbus.

I più colpiti. Riporta un servizio su Il Sole24Ore di pochi giorni fa, sono i vettori americani, più dipendenti da Boeing, che dopo l’esplosione in volo del portello del 737 MAX di Air Alaska ha dovuto revisionare tutti gli esemplari, sia già in linea che in costruzione.

Tra le compagnie più colpite anche in Europa c’è Ryanair, il colosso delle rotte interne, che aveva ordinato una sessantina di 737 MAX e ne riceverà forse soltanto poco più della metà. La compagnia si vedrà costretta, quest’estate, a ridurre le frequenze delle partenze, pur mantenendo le destinazioni.

Guai anche per Airbus, che pare dovrà lasciare a terra al più presto oltre 600 esemplari A320Neo per rimediare a difetti, veri o presunti, dei motori Pratt&Whitney. La compagnia più colpita in questo caso sarà Wizz Air, che sta già parcheggiando il 20 per cento della sua flotta.

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Non dovrebbero esserci invece problemi per ITA Air, la cui lunga transizione sotto le ali di Lufthansa, ancora sottoposta ai controlli burocratici dell’Unione Europea ed della relativa Antitrust, sempre tuttavia avviata a soluzione entro l’estate. Per quanto riguarda i voli del piano presentato poche settimane fa, dovrebbero essere rispettati in pieno, favorendo anche un progressivo ritorno alla redditività della compagnia, sia pure al netto dei problemi legati alla riduzione già avvenuta del personale viaggiante o a terra.

La triste storia di Alitalia, per anni ed anni gestita più come azienda pubblica che non come impresa per creare business, lascia un seguito di recriminazioni e di rimpianti, considerando che l’aviazione civile italiana è stata nel secolo scorso, tra i pionieri dell’aria in tutti i continenti.

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Pubblicato il
4 Maggio 2024
Ultima modifica
6 Maggio 2024 - ora: 12:37

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