SALERNO – L’Unione Sindacale di Base mare e porti si è dichiarata a fianco dei lavoratori della compagnia portuale di Salerno dopo l’annuncio dello stato di crisi da parte della locale dirigenza e il rischio di 150 licenziamenti.
Quello che sta succedendo nel porto di Salerno – ovvero la riduzione delle chiamate dei lavoratori della “Flavio Gioia” da parte dei terminal – “è l’esempio lampante – scrive l’Unione sindacale di Base – di come, negli ultimi anni, assecondando le pressioni degli armatori diventati terminalisti, non rispettando la Legge 84/94 nel silenzio o addirittura con l’assenso di alcune Autorità di Sistema si sia “scientificamente” deciso di sacrificare le compagnie portuali italiane e in generale la natura e il ruolo centrale degli artt 17 in ambito portuale.”
“Anche la mancanza di lungimiranza e preparazione di alcune dirigenze ha fatto la sua parte e oggi ne paghiamo le conseguenze. Non si spiega sennò come mai la” Flavio Goia oggi è in crisi mentre in un terminal a poche centinaia di metri si assume da anni. Come è organizzato il lavoro e come sopperisce all’esigenza di” flessibilità quel terminal? tanto più in una fase delicata per i traffici come quella attuale? Non si spiega come mai ai lavoratori della compagnia (e ad Intempo) si riducono le chiamate mentre il rizzaggio e il derizzaggio sulle navi Grimaldi viene svolto dal personale marittimo.
“Se non si capisce che non è più tempo (solo) di assecondare il volere dei vari armatori – continua la nota – che “portano lavoro” senza rimettere al centro il ruolo degli art 17 e la necessità di ricostruire dei pool unici di manodopera, le compagnie portuali sono destinate a sparire. L’eventuale riforma dei porti sarà solo la formalizzazione di questo processo già in atto. In questo senso anche il contratto nazionale è importante. Inserire nuovi elementi di flessibilità all’interno del CCNL, così come vorrebbero alcuni armatori sull’esempio di Gioia Tauro, va contrastato in tuti i modi.”
La nota conclude ricordando le prese d’atto del recei te convegno nazionale ale delle compagnie portuali a Livorno.