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Isole toscane, il rebus traghetti

Un lettore ci ha fatto pervenire questa lettera, documento elaborato da Simone de Rosas sulla gara in corso per il rinnovo della convenzione del servizio traghetti con le isole Toscane.

Ne riportiamo, per motivi di spazio, i principali passaggi: che a nostro parere non necessitano commenti.

Ora di trasporto marittimo parlano tutti, magari senza mai essersi presi la briga di fare due chiacchiere con i marittimi.

In merito alla gara, per chiarezza: la Regione Toscana era obbligata a verificare se ci fossero le condizioni per un servizio di trasporto sulla linea Portoferraio/Piombino da svolgere senza finanziamento pubblico, perché questa verifica è imposta dall’autorità di regolazione dei trasporti e prima ancora dai regolamenti europei.

Primo punto: la Regione ha fatto la verifica e ci sono state più compagnie che si sono dette disponibili a effettuare l’attuale servizio di Toremar gratis.

Ora qualche considerazione, mia del Pd elbano. Per gli elbani il trasporto marittimo è un bene di prima necessità. Da e per l’Elba ci si sposta ogni santo giorno per lavoro, studio, motivi sanitari, approvvigionamento di merci, potrei continuare. Per questa ragione io credo che serva un controllo pubblico sul trasporto marittimo sul modello di questi dodici anni, anche se la compagnia Toremar è diventata privata. 

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Io però penso che molte delle compagnie che si sono dette disponibili a fare gratis la linea Portoferraio/Piombino AR lo abbiano fatto non considerando le condizioni che la Regione imporrà e cioè: mantenimento delle tariffe residenti e di tutte le altre agevolazioni di questi anni – anche quelle per chi non è residente e che funziona da calmiere estivo per i prezzi di tutti gli altri; estensione dell’orario coperto da corse “pubbliche” per almeno 20 ore giornaliere (la famigerata nave di mezzanotte); un vincolo sulla grandezza delle navi anche nel periodo invernale – avere la Marmorica o il Giraglia/Vesta non è la stessa cosa -; mantenimento in servizio di tutti gli oltre 200 marittimi attualmente in forza a Toremar e tutti con contratto a tempo indeterminato; un vincolo sui tempi di percorrenza della traversata che attualmente solo Toremar rispetta (al netto dei dieci minuti in più che sono frutto delle oltre due miglia nautiche in più che le navi devono fare per le nuove norme sulla sicurezza). Per questo io ritengo che quando queste condizioni saranno esplicitate nel bando, si tornerà alla necessità di un contributo pubblico per coprire tutti questi vincoli che sono indispensabili per elbani e pendolari.

Perché poi la richiesta di un bando unico? Perché chi dovrebbe partecipare a un bando per tutte le tratte deboli anche se in sovvenzione? La sovvenzione serve a coprire le perdite, non a far guadagnare un armatore e un proprietario di navi e datore di lavoro di equipaggi.

Quindi bando unico ma con un possibile risparmio di risorse perché non dimentico quelle compagnie che hanno dato disponibilità a effettuare moltissime corse della Portoferraio/Piombino gratuitamente.

Ecco, sono stato lungo ma ci tengo a dire che la Regione, al netto delle chiacchiere, sta lavorando seriamente, in relazione con i sindacati, con le categorie e con i sindaci elbani e sono convinto che insieme gestiranno bene questa importantissima partita per la vita di tutte e tutti noi.

Ultima cosa quella dell’ammodernamento del naviglio: da quello che capisco una nave nuova costa circa 1 milione di euro a metro lineare, quindi una nave di 100 metri costa 100 milioni. Pensiamo davvero che con un bando di 10 anni qualcuno investa 100 milioni per una nave? O 200 per due navi? Ecco io penso che le navi nuove e ambientalmente avanzate dovrebbe farle lo Stato e poi darle in gestione.

Simone De Rosas

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Pubblicato il
13 Aprile 2024
Ultima modifica
16 Aprile 2024 - ora: 12:20

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