GUASTICCE – Presidente Nastasi, evidentemente l’interporto “Vespucci” deve fare i conti con la crisi mondiale…
“Certo che la realtà è cambiata in modo drammatico dopo la pandemia del Covid: prima della quale navigavamo tranquilli, con una importante serie di progetti, oggi da ricalibrare. La pandemia e le crisi mondiali successive ci hanno colto in una fase espansiva, con tanti investimenti che si sono oggi rivelati impossibili per gli aumenti dei costi, in alcuni casi del 40% ed oltre. Non ci siamo comunque arresi e stiamo ricalibrando i progetti, tenuto conto anche del bilancio, che riusciamo comunque a chiudere in lieve attivo”.
Che significa ricalibrare i progetti, in chiave concreta?
“Significa per esempio ricalcolare i costi d’oggi, rispetto a quelli di ieri, su ogni singolo investimento. Pur potendo contare sull’impegno sia della Regione che dell’Autorità portuale, alcune spese al momento non sono più sostenibili”.
Per esempio?
“È il caso del Truck Village, al quale teniamo molto. Con la gara fatta prima del Covid non potevamo più farcela. Abbiamo aperto un’altra gara, ma anche con quest’ultima i risparmi si sono rivelati marginali. Così per ora il progetto è fermo, utilizziamo l’area ma di più non si può, almeno al momento. Stiamo privilegiando altri temi, come il co-generatore per il polo del freddo”.
Avevate anche progettato di avviare l’autoproduzione dell’energia green…
“Puntavamo, e continuiamo a puntare, su un campo solare allargato, obiettivo non certo secondario. Ma anche in questo caso, c’è un problema di costi: delle aree, dei materiali, dei servizi…”.
Presidente, un’ultima domanda: l’atteso Pharfarm Village?
“La cessione delle aree c’è stata, sappiamo che i progetti sono praticamente completati e avevamo avuto qualche indicazione secondo le quali i lavori sarebbero partiti a giugno. Così come i collegamenti ferroviari veloci, anche la Pharfarm Village fa parte del domani ormai prossimo. Anche se con il freno a mano tirato, andiamo avanti e la crisi mondiale passerà, deve passare”.
(A.F.)