Quando i pirati erano le donne

Nelle foto: Ching-shih.
Che la pirateria sia antica come la storia del genere umano, con tutte le variabili possibili, è noto. Eppure c’è chi ancora si chiede se le storie dello scrittore Emilio Salgari sulle piratesse (“La figlia del Corsaro Nero” per citare uno dei libri della nostra gioventù) avessero o meno un qualche riscontro storico. Ecco la mail di Federica Calcaterra di Salerno:
Con un gruppetto di amici abbiamo discusso sulla possibilità che anche le donne, ai tempi della pirateria marittima, potessero essere davvero pirati combattenti e sanguinari. Salgari sosteneva di si, su internet viene citata una cinese che avrebbe fatto sfracelli.
Ma è storia vera?
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In tempi di “Me too” una domanda come questa fa sorridere. Certo che le donne sono state e probabilmente sono anche oggi tra i pirati del mare.
La cinese Ching-shih, citata dalla lettrice, non era solo una piratessa: era anche il comandante generale di una flotta di pirati di 200 giunche, che terrorizzò quali mari e si dice arrivasse fino alla costa orientale dell’Africa, facendo schiavi (e schiave). Ma anche nei Caraibi ci furono due donne, che vestiti abiti maschili imperversarono per almeno due anni, prima di essere fatte fuori, uccise o incarcerate.
Si dice che fossero amanti, ma non fu mai provato: di sicuro erano dure e coraggiose, tanto che divennero presto leggenda.
Sono le più note, ma non le sole, tanto che a anche ai tempi della pirateria degli Scacchi, in Adriatico, ci furono donne che andavano all’arrembaggio.
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